Caso Palamara, Cassese si schiera: «Sì alla Commissione sull’uso politico della giustizia»
«Conclusione: è consigliabile avviare un’inchiesta parlamentare sul rapporto tra politica e giustizia». Chi l’ha scritto? In un ideale gioco a quiz, alla richiesta di rispondere uno tra Sallusti e Sansonetti, nessun concorrente sospetterebbe la classica domanda-tranello. E men che mai gli verrebbe in mente di evitarla introducendo nello spettro delle opzioni la risposta esatta: Sabino Cassese. Sì, avete letto bene. L’ha scritto proprio lui, il presidente emerito della Corte Costituzionale. E non sul Giornale o sul Riformista, che la commissione d’inchiesta sull’uso politico della giustizia la invocano un giorno sì e l’altro pure, bensì sul compassatissimo Corriere della Sera.
Cassese: «Iniziativa legittima e necessaria»
Un bella notizia. Cassese è uno dei massimi giuristi italiani. E mai ha manifestato simpatie per il centrodestra. La sua apertura sul tema perciò vale doppio, come i gol in trasferta nelle coppe europee. Significa che l’uso politico della giustizia in quest’ultimo quarto di secolo non può più essere derubricato a ossessione berlusconiana. Cassese affronta di petto il pretesto principale dietro cui si trincerano Pd e 5Stelle nell’opporre il proprio rifiuto alla proposta presentata in Parlamento nel luglio 2020, sull’onda del clamore suscitato dal caso Palamara. Ad avviso dei due partiti, infatti, la Commissione non rientrerebbe nella previsione all’art. 82 della Costituzione.
Insussistente la tesi di Pd e M5S
E questo perché – è la loro tesi – il Parlamento non può indagare sulla giustizia, in quanto appartiene ad altro potere. Un’obiezione che Cassese restituisce al mittente. «Se fosse corretto – scrive -, i giudici, a loro volta, non potrebbero indagare né parlamentari, né amministratori pubblici, che sono parte, rispettivamente, del potere legislativo e di quello esecutivo». Ovviamente, non è così. Tanto più, spiega, che nella sua funzione d’inchiesta «il Parlamento non svolge una funzione legislativa».
«Politica non priva di colpe»
E se negli Usa, ricorda, può farlo il Presidente «a maggior ragione può farlo in Italia il Parlamento». L’iniziativa, dunque, è «legittima». Ma Cassese si chiede anche «se sia opportuno farla». E qui il giurista ne ha un po’ per tutti: dalla «Repubblica dei pm» alla «favola dell’obbligatorietà della azione penale», passando per il Csm bollato come «meccanismo para-parlamentare». Ma non dimentica, il professore avellinese, di bacchettare un «sistema politico non privo di colpe». La conclusione cui perviene è quella testualmente riportata all’inizio. Difficile non riconoscere che sia quella giusta.