Concorsopoli in Regione Lazio, si dimette il presidente (Pd) del Consiglio. Fdi: non basta
Rotolano le prime teste nel Pd laziale per lo scandaloso finto concorsi che ha portato all’assunzione in Regione Lazio di sedici esponenti dem utilizzando una norma che consente di “pescare” da precedenti graduatorie di un paesino regionale, Allumiere. Una sfacciata infornata di nomi che fa incredibilmente scopa con i tesserati Pd nel Lazio. Ci vuole veramente molta fantasia per pensare che sia un caso.
Ed ora è costretto a dimettersi – ma simula un beau gest – il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini.
“Negli ultimi giorni si è discusso, soprattutto sugli organi di informazione, delle deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale in materia di personale, che ha portato all’assunzione di nuovi dipendenti nel nostro ente, attraverso lo scorrimento di graduatorie provenienti da concorsi svolti dai Comuni – scrive Buschini annunciando le dimissioni con la speranza di salvare il Pd dallo scandalo. – Una procedura che – sostiene l’esponente dem travolto dallo scandalo – ha rispettato nel suo percorso le norme nella loro interezza”.
Una dimissione, quella di Buschini, che, tuttavia, non basta affatto a Fdi. Che chiede le dimissioni dell’intero ufficio di presidenza.
“Prendiamo atto del gesto di responsabilità del consigliere Buschini che, per fare chiarezza sulle assunzioni dalla graduatoria di Allumiere, ha deciso di rassegnare le dimissioni da Presidente del Consiglio regionale. Tuttavia – avverte il Gruppo Fratelli d’Italia alla Regione Lazio – ci aspettiamo le dimissioni dell’intero Ufficio di Presidenza che ha votato e approvato all’unanimità i discussi atti al centro della polemica di questi giorni”.
”Facciamo appello all’intero ufficio di presidenza – sottolinea Fratelli d’Italia – di prendere atto di quanto è accaduto e agire di conseguenza contribuendo a un ineludibile percorso di trasparenza”.
La vicenda, insomma, è solo agli inizi. E non si chiuderà certo con le dimissioni di Buschini che il Pd vorrebbe sacrificare sull’altare come capro espiatorio per fermare gli accertamenti.
“Sei giorni fa ho presentato un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti in merito all’assunzione dei 14 amici del Pd in Regione Lazio. – scrive in un post su Facebook il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari ora nel gruppo Misto ed ex-esponente M5s. – Avevo anche inviato un accesso agli atti ai Comuni di Allumiere, di Arcinazzo e alla Provincia di Frosinone, per raccogliere tutte le informazioni sui favori e sulle graduatorie farlocche. Oggi l’ottima notizia! Proseguo nel mio lavoro di opposizione alla giunta Zingaretti/5Stelle con ancora più determinazione”.
“Chi pensa di risolvere lo scandalo delle assunzioni alla Regione con le dimissioni del presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, sappia che non se la caverà in questo modo”, avverte il senatore Maurizio Gasparri commissario romano di Forza Italia.
”Ma la Procura della Repubblica di Roma che fa? C’è una sorta di cappa immunitaria che salvaguarda Zingaretti, il Pd romano e tutte le persone collegate a queste realtà? – si chiede l’esponente azzurro. – Viene da immaginarlo. Ricordando ad esempio la imbarazzante deposizione anni fa di Zingaretti ad un processo, che avrebbe meritato un’azione investigativa successiva di cui non abbiamo notizie”.
”Sarò io ad attivare con un esposto la Procura della Repubblica, che non può rimanere a guardare inerte – annuncia Gasparri – La manovrina del Pd delle dimissioni di un presidente che poi si ergerebbe a moralizzatore è ridicola e patetica. Per molto meno furono montati scandali e campagne di stampa. Invece questa volta c’è tanto silenzio. Io non resterò zitto. Questa gente dovrà avere quello che merita”.