Covid e infarto, l’appello dei cardiologi: «Con il dolore al torace correte subito in ospedale»

5 Apr 2021 11:35 - di Edoardo Valci
Covid infarto

Il Covid, l’infarto e le conseguenze. «La paura di andare in ospedale uccide«. E questo accade «soprattutto in caso di infarto, quando ogni minuto conta. Come cardiologi siamo preoccupati, a fronte di un aumento dei ricoveri per coronavirus». Il timore è che «possa ripetersi ciò che è accaduto lo scorso anno, nella prima ondata pandemica. Si verificò un crollo totale del numero dei pazienti che andavano al pronto soccorso per sospetto infarto. La riduzione fu del 50% degli accessi. E questo ha fatto crescere le morti evitabili». Lo ricorda all’Adnkronos Salute Francesco Romeo, presidente della “Fondazione italiana cuore circolazione” Onlus. A breve, avvierà una campagna che invita proprio a non dimenticare le malattie cardiovascolari che «sono la prima causa di mortalità nel mondo».

I cardiologi, il Covid e l’infarto 

«Questa nuova pressione su pronto soccorsi e terapie intensive di questi giorni, ci fa temere un possibile ritorno a un atteggiamento sbagliato». C’è chi non corre al pronto soccorso per paura del Covid, pur in presenza di un sospetto infarto. Così rischia grosso. «In caso di dolore al torace bisogna sempre andare in ospedale. Non mi stancherò mai di ripeterlo: nell’infarto, il tempo di intervento è fondamentale». Romeo evidenzia come ogni ospedale, nonostante il Covid, «contempli lo spazio per le altre patologie».

«Si tratta di pazienti fragili»

In generale, «per i pazienti cardiologici», spiega ancora Romeo, «serve una maggiore attenzione. In primo luogo è necessario inserirli tra i pazienti fragili». Infatti, «insieme agli ultraottantenni, sono quelli che muoiono di più. In uno studio che ho scritto lo scorso anno ho indicato il quartetto mortale: età avanzata, malattie respiratorie, Covid e malattie cardiovascolari. Bisogna considerare, quindi, la priorità per i pazienti cardiopatici nella campagna vaccinale.

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