Due imputati di Bibbiano chiedono il reintegro: una ha dato i bimbi all’ex fidanzata e a un brigatista

1 Apr 2021 10:45 - di Penelope Corrado
imputati Bibbiano ANSA

Due dei 24 imputati del processo di Bibbiano chiedono di essere reintegrati nel ruolo che avevano prima di essere indagati. Lo riporta oggi Maurizio Tortorella su La Verità, fornendo gli ultimi aggiornamenti sul processo Angeli  & Demoni.

«La prima è Federica Anghinolfi, 58 anni, ex responsabile dei servizi sociali a Bibbiano e in Val d’Enza, che la Procura di Reggio Emilia considera tra i principali responsabili di una serie di reati collegati ai presunti allontanamenti illeciti dei bambini di Bibbiano.

«L’altro è Francesco Monopoli, 36 anni, uno degli assistenti sociali finiti nello scandalo e dell’Anghinolfi considerato il braccio destro. Tutti e due erano poi rimasti agli arresti domiciliari fino al 20 dicembre 2019. Alla fine, nel gennaio 2020, erano stati licenziati dai rispettivi datori di lavoro: lei dall’Unione dei Comuni della Val d’Enza, lui dall’Azienda servizi pubblici di San Polo d’Enza».

Federica Anghinolfi ha affidato una bimba alla sua ex fidanzata

Tortorella riferisce che «nei 106 capi d’accusa contenuti nel documento della pm, il nome di Monopoli compare in 33 casi, quasi uno su tre, e l’ex assistente sociale deve rispondere di una lunga serie di ipotesi di reato: lesioni personali, falso ideologico, falsa testimonianza, falsa perizia, frode processuale, abuso d’ufficio, peculato».

L’Anghinolfi, invece, «ha a suo carico ben 65 ipotesi d’accusa, per le stesse ipotesi di reato del collega con in più la violenza privata aggravata, l’estorsione, la truffa aggravata e la violenza a pubblico ufficiale».

“Il giudice non deve sapere che lui era un brigatista”

Al di là delle specifiche accuse contro di loro, vi sono delle chat finite negli atti processuali, davvero imbarazzanti. In uno scambio di messaggi con un’altra imputata, che le aveva manifestato le sue perplessità per l’affido di un bambino a un ex brigatista rosso, la donna rivelava di avere volontariamente omesso quell’informazione cruciale al giudice. «Mica lo sa. E poi la pena l’ha scontata». Non è mai stato accertato se il bambino fosse poi effettivamente affidato all’ex terrorista rosso.

Imputati di Bibbiano, la prossima udienza l’8 aprile

In un’altra, cercava di allungare nel tempo i già diradati contatti con i genitori naturali di un’altra bimba allontanata da casa, affidata a una coppia di donne omosessuali, una delle quali era una ex fidanzata proprio della Anghinolfi. Una delle due affidatarie è poi finita a sua volta indagata per i maltrattamenti inferti proprio alla povera bimba.

Il processo penale sui fatti di Bibbiano avanza dallo scorso 30 ottobre con tempi biblici. Lentamente e con qualche inciampo. Il calendario della prossima udienza è fissato per l’8 aprile. Intanto i bambini di Bibbiano sono tornati, tutti, alle rispettive famiglie. 

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