Fabrizio Corona lascia il carcere e torna ai domiciliari. Per i giudici “necessita di cure” (video)
Fabrizio Corona lascia il carcere di Monza e torna ai domiciliari. Lo conferma il suo legale Ivano Chiesa. Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha accolto la richiesta dei difensori di sospendere il provvedimento con cui a marzo scorso era tornato in carcere, in attesa della decisione della Cassazione sul tema. I giudici hanno accolto le questioni sollevate dalla difesa sullo stato di salute dell’ex fotografo, che necessita di cure. L’ex re dei paparazzi è così tornato a casa.
Secondo i giudici, il provvedimento di marzo non è adeguatamente motivato, e per questo hanno deciso di sospendere l’ordinanza del 23 marzo in attesa del pronunciamento della Cassazione sul tema.
La gioia della mamma di Fabrizio Corona
“È stata la cosa giusta da fare. Sono felicissima, non vedo l’ora di riabbracciarlo”. Così Gabriella Privitera, la mamma di Fabrizio Corona, ha commentato la decisione al Corriere della Sera. L’ex re dei paparazzi era tornato in carcere il 23 marzo scorso, per effetto dell’ordinanza con la quale il Tribunale di sorveglianza aveva revocato la detenzione domiciliare concessa per motivi di salute. In precedenza aveva trascorso una decina di giorni nel reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda, dove aveva portato avanti uno sciopero della fame e della sete in segno di protesta contro la decisione dei giudici.
“Decisione condizionata dai gesti autolesionistici”
I magistrati hanno argomentato nella misura adottata che il provvedimento di marzo non è adeguatamente motivato. Pertanto, hanno deciso di sospendere lo stop al differimento pena in attesa che sul merito si pronunci la Cassazione. Nel nuovo provvedimento i giudici fanno riferimento anche ai gesti autolesionistici, oltre che alle relazioni degli esperti già agli atti. La Sorveglianza, inoltre, fa notare che non era stata valutata la richiesta della difesa di una perizia sulla compatibilità di Corona con la detenzione in carcere. Conseguentemente, le esigenze di tutela della salute devono prevalere nella fase di esecuzione della pena.