Festival di Spoleto dal 25 giugno: la speranza e lo spettacolo dal vivo ripartono da qui
Presentato il 64°Festival dei Due Mondi di Spoleto, che si svolgerà dal 25 giugno all’11 luglio. Da Dante e Stravinskij a Colapesce e Dimartino, con i grandi protagonisti internazionali delle arti performative e un accento sulla sostenibilità grazie al 1° Festival Rai per il Sociale. Il cauto ottimismo del Ministro della Cultura Franceschini, che ha sottoposto al CTS una proposta per nuove regole in zona gialla che consentano di far ripartire il comparto dello spettacolo con più presenze.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Con l’augurio che il Festival «si possa svolgere il più possibile nelle condizioni vicine alla normalità» il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha aperto lo scorso venerdì la conferenza stampa online di presentazione del 64° Festival dei Due Mondi di Spoleto. Un auspicio condiviso dalla nuova direttrice artistica Monique Veaute e dalle istituzioni intervenute, tra cui l’Assessore regionale alla Cultura Paola Agabiti che ha definito Spoleto64 il «Festival della speranza, della capacità di andare, di superare ostacoli e difficoltà».
Spoleto 2021 potrebbe essere, dunque, la prima grande occasione per l’Italia di tornare allo spettacolo dal vivo e alla socialità in sicurezza. Come aveva anticipato nella videoconferenza, Franceschini ieri ha sottoposto al Comitato Tecnico Scientifico una proposta per la ripartenza degli spettacoli nelle zone gialle con nuove regole che consentano una presenza di pubblico maggiore, coinvolgendo le Regioni eintroducendo misure di sicurezza aggiuntive sul modello di alcuni Paesi europei. Ora la parola passa al CTS.
Intanto, pandemia permettendo, il cartellone del Festival di Spoleto è ambizioso: 60 spettacoli,5 in prima assoluta,con oltre 500 artisti da 13 Paesi in 15 luoghisimbolo della città. Una proposta interdisciplinare che coniugherà musica, opera, danza, teatro e arte al ritmo di 5-6 appuntamenti al giorno.
Il Festival delle arti dello spettacolo più antico d’Italia, ideato da Gian Carlo Menotti nel 1958, unirà l’intramontabile malia dei classici alle voci della contemporaneità. Nel racconto entusiastico del programma, la direttrice Veute ha anticipato che questa edizione darà grande risalto alla musica e avrà due focus, uno su Stravinskij per il 50° anniversario della morte e uno su Dante per i 700 anni dalla scomparsa. L’omaggio al Sommo Poeta sarà articolato in più contributi, tra questi incuriosisce La Musica di Dante dell’Ensamble Micrologus che rivelerà i gusti musicali del genio fiorentino.
E poi Strehler, Pina Bausch, Daniel Buren che firma il Manifesto della 64° Edizione e artisti da tutto il mondo. Per la musica la grande tradizione classica si avvicenderà con la sperimentazione, portandoci dallaBudapest Festival Orchestra di Iván Fish, cui è affidato il concerto inaugurale in Piazza Duomo il 25 giugno, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dalle contaminazioni tra Bach e musica elettronica di Francesco Tristano al jazz poetico di Brad Mehldau per finire con l’ironia di Colapesce e Dimartino, il duo indie pop rivelazione dell’ultimo Festival di Sanremo. Gran finale, l’11 luglio, con uno spettacolo da mille e una notte tra Oriente e Occidente: Antonio Pappano dirigerà gli orchestrali di Santa Cecilia nella Sinfonia da L’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini e nella suite sinfonica di Nikolaj Rimskij-Korsakov Sheherazade, mentre il violino di Friedemann Eichhorn vibrerà sulle note di 1001Nights in the Harem del compositore turco Fazıl Say.
La danza sarà presente con giovani e promettenti coreografi, tra cui Mourad Merzoukiche con Folia crea un mosaico di performance tra hip-hop e musica barocca, tarantella ed elettronica, balletto classico e dervisci rotanti. Per il teatro 19 spettacoli faranno scoprire nuove generazioni di drammaturghi, tra cui il norvegese Alan Lucien Øyen, che presenta a Spoleto The American Moth, Leonardo Lidi con La signorina Giulia di August Strindberg, il regista umbro Liv Ferracchiati con La tragedia è finita, Platonov e lo psicanalista Massimo Recalcati che debutta come autore teatrale con Amen.
Agli eventi dal vivo si affiancherà un Digital Stage con proiezioni video per consentire di assistere a spettacoli non più godibili in presenza a causa delle limitazioni imposte dal Covid. In questa versione saranno presentati, tra gli altri, la Jeanne d’Arc au Bûcher di Romeo Castellucci e l’Opera-film di Lucia Ronchetti, Inferno.
Il Festival dei Due Mondi ospiterà, inoltre, le residenze artistiche sperimentali di La MaMa Spoleto Open e dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, i concerti daCasa Menottie la rassegna Art&Science into Spoleto della Fondazione Carla Fendi, mentre una serie di mostre e di incontri collateraliaprirà finestre sul nostro tempo e sulla magia di alcuni luoghi spoletini.
Tema centrale della 64a Edizione sarà la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. La Rai, Main Media Partner della kermesse, inaugurerà a Spoleto la 1a edizione del Festival Rai per il Sociale: dal 2 al 4 luglio le firme Rai più autorevoli dialogheranno con rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee sull’Agenda 2030 e sulle strategie per l’uscita dalla crisi sanitaria ed economica.
Ma uscita dalla crisi significa anche poter tornare a nutrirsi di bellezza, ritrovarsi in una delle tante meravigliose piazze italiane per condividere le emozioni di uno spettacolo, gettarsi alle spalle un periodo cupo e di dolorose rinunce. Questa speranza per l’intero Paese riparte da Spoleto.