Focolaio Covid tra i braccianti Sikh in provincia di Latina: ma non è la variante indiana
Non c’è variante indiana a Latina. Preoccupa tuttavia nel Lazio il focolaio Covid che riguarda in provincia di Latina 262 cittadini di nazionalità indiana e 37 minori. E il numero purtroppo cresce a ogni nuovo screening nelle aziende agricole. «Ci sono stati diversi casi nella comunità che stiamo seguendo ha spiegato la direttrice della Asl Silvia Cavalli – Abbiamo promosso test nelle aziende agricole e c’è una collaborazione, con un tavolo di lavoro, con il prefetto e i vari comuni coinvolti. La popolazione Sikh ha aspetti peculiari di sovraffollamento abitativo che acutizzano la diffusione del virus, stiamo lavorando per intervenire con una gestione attiva grazie al Dipartimento di Prevenzione».
Gli esiti dello screening: non è variante indiana
Stando ai primi esiti del monitoraggio sui malati, non si tratterebbe di variante indiana. I tamponi finora fatti sulla comunità Sikh della provincia di Latina “sono tutti negativi alla variante indiana”, dice all’Adnkronos Salute il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma Francesco Vaia. “Stiamo continuando nella sorveglianza attiva e con gli esami dei tamponi – aggiunge – ma al momento zero casi variante indiana”.
Il prefetto: qui ci sono 15mila regolari e altrettanti irregolari
“Sul territorio – spiega il prefetto di Latina Maurizio Falco – sono quasi 15mila gli indiani regolari, e si paventa che ce ne siano altrettanti irregolari: siccome questo è il periodo della raccolta, che vede impegnati moltissimi di loro, abbiamo deciso di valutare una serie di operazioni condivise con la Regione Lazio, con la Asl e i sindaci del territorio pontino. Sul campo abbiamo una serie di misure, a partire dall’intensificazione negli aeroporti per capire se ci sono arrivi dall’India e lì fare arrivare dei depliant informativi in indiano, indirizzare tutti gli arrivi al concetto di quarantena come fatto necessario per garantire la salute della propria comunità e di tutti, e fornire eventualmente qui in provincia dispositivi di protezione”.
Capannoni per l’indagine epidemiologica in tutti i comuni dove è presente la comunità indiana
“Nel frattempo – conferma Falco – sono stati mandati all’Istituto Spallanzani alcuni campioni dei 275 positivi rilevati dal primo marzo ad oggi, di cui 37 bambini – spiega – per capire se la variante sia quella inglese o si manifesti invece con le due forme della variante indiana. Da giovedì a Sabaudia si parte già con i capannoni dello screening, poi a Pontinia dal 7 al 9 maggio stiamo cercando di anticiparlo: la Asl ha promesso di farlo in tutti i 7 comuni dove insiste la comunità indiana, quindi anche a Fondi, Latina, Terracina, San Felice Circeo e Aprilia. Abbiamo già incontrato i rappresentanti della comunità indiana del territorio, cerchiamo la loro condivisione affinché diffondano a livello capillare l’intenzione della nostra governance”.