Gassmann, dalla spiata al delirio: «Tanti morti di Covid ogni giorno ma i giornali non lo scrivono»
Dopo le polemiche per la “spiata” dei vicini di casa assembrati, annunciata sui social, l’attore Alessandro Gassmann si esibisce in un’altra specialità di facile demagogia: i giornali che non parlerebbero dei morti per il Covid. Una sorta di negazionismo alla rovescia, quello dell’attore romano, sempre pronto a fare le pulci agli altri. “Quello che fa più impressione, è che ieri con Covid, sono morte altre 316 persone, quasi quante quelle che morirono in una notte a L’Aquila, che fu giustamente una tragedia nazionale, ma ormai l’assuefazione a tutti questi lutti, a famiglie distrutte, non fa notizia”. È l’amara considerazione sulla pandemia che Alessandro Gassmann affida ad un messaggio, sul quale, ovviamente, si scatenano fior di critiche sui social, come già accaduto.
Gassmann e la spiata ai vicini sul Covid
Solo qualche giorno fa Alessandro Gassmann si era reso protagonista quell’anatema contro chi, nelle case private, si assembra con amici o parenti in barba alle regole. Con un tweet aveva scritto: “Sai quelle cose di condominio quando senti in casa del tuo vicino, inequivocabilmente il frastuono di un party con decine di ragazzi? Hhai due possibilità: chiamare la polizia e rovinarti i rapporti con il vicino, ignorare e sopportare, scendere e suonare…“, aveva twittato l’attore romano, scatenando le proteste dei suoi follower, che lo avevano accusato di “spionaggio”. Poi era arrivata la risposta di Enrico Ruggeri: “Grande attore e regista… con un po’ di nostalgia per i tempi andati della Germania Est”. Quindi, con Gassmann, si era schierato anche Carlo Cottarelli.