“Il Covid è arrivato in Italia dai turisti cinesi”. Il report che inchioda Speranza e i negazionisti del Pd
La pessima notizia per Roberto Speranza e per i suoi consulenti al ministero della Salute è arrivata ieri dall’Università di Padova. Il paziente zero di Vo’ Euganeo, la prima vittima italiana di Covid, è stato contagiato dalla coppia di turisti cinesi poi ricoverati allo Spallanzani. Segno che il “virus cinese”, come amava definirlo il presidente ameriano Trump, poteva essere limitato se solo le frontiere si fossero chiuse in tempo, come chiedevano Meloni e Salvini, accusati per questo di xenofobia.
Il paziente zero contagiato dal virus portato dai turisti cinesi
Ecco i fatti. Il ceppo virale circolante a Vo’ Euganeo, a inizio pandemia, è risultato infatti identico a quello di due turisti cinesi. Ad annunciare la scoperta i ricercatori dell’Università di Padova, guidati dal professor Andrea Crisanti. Proprio a Vo’ risiedeva Adriano Trevisan, il 77enne prima vittima italiana della pandemia. I ricercatori sono certi che si tratta dei due turisti cinesi, un 66enne e la moglie 65enne provenienti da Wuhan, che a gennaio dello scorso anno sbarcarono all’aeroporto di Malpensa con una comitiva di connazionali per una vacanza in Italia.
Fra le prime tappe del loro viaggio vi fu proprio il Veneto e qui entrarono in contatto con la persona, secondo i ricercatori, che poi ha contagiato decine di abitanti della cittadina vicino Padova. Per questo, il sindaco di Vo’ Giuliano Martini ha voluto lanciare un appello, rivolto in particolare ai residenti che si ammalarono per primi, tra febbraio e maggio 2020: “A queste persone chiediamo di provare a ricordare se hanno avuto contatti con le città di Venezia, Verona o Parma nei giorni dal 23 al 27 gennaio 2020. Qualsiasi contatto può essere importante, anche indiretto”.
Per gli studiosi dell’università di Padova, “ci manca davvero poco per ricostruire l’intera catena di trasmissione. Dai nostri studi l’inizio dei contagi a Vo’ risalirebbe alla prima settimana di febbraio, quindi diversi giorni dopo la scoperta della positività dei due cinesi”. Non resta, dunque, che un anello mancante: qualcuno, direttamente collegato al paese padovano, che si sarebbe infettato senza rendersene conto a causa della coppia.
Speranza spiegava che non si potevano bloccare i voli con la Cina
Se solo Speranza avesse dato retta a Fratelli d’Italia e Lega, si sarebbe perlomeno limitare la strage. Infatti, il 29 gennaio, Speranza ribadiva la bontà della decisione di tenere tutte le frontiere spalancate.
“Nessun Paese sta bloccando i voli dalla Cina – aveva detto ai giornalisti il ministro della Salute – abbiamo i controlli più alti, come sta riconoscendo l’Oms”. Queste le frasi rivolte ai giornalisti a margine di un convegno, alla Sala Longhi di Unioncamere. Ma quel che è ancora più grave è che nessuno, al ministero della Salute, abbia messo in guardia il presidente Sergio Mattarella. Il 6 febbraio, alla luce di questi ultimi dati e col senno di poi, è stato mandato allo sbaraglio (senza mascherina e rischiando il contagio Covid) in una scuola dell’Esquilino composta per la maggior parte da studenti cinesi. Da ricordare che alcuni di loro erano appena tornati dalla Cina dove erano stati per i festeggiamenti del Capodanno.
Anche Zingaretti e Bergamini negavano che il Covid arrivasse dalla Cina
L’allora leader del Pd Zingaretti, lo stesso che si è preso il Covid per andare a fare l’aperitivo a Milano, aveva ringraziato Mattarella: “Un bell’esempio” “Grazie Presidente Mattarella, un bell’esempio da seguire”. Lo aveva fato allegando il video diffuso dall’account del Quirinale sulla visita a sorpresa del presidente della Repubblica nella scuola romana con alunni cinesi.
Una demagogia negazionista alla quale non era sfuggito qualche esponente di Forza Italia, oggi felicemente al governo col Pd. “Grazie al Presidente Mattarella per il suo esempio virtuoso contro il pregiudizio. In questa vicenda del coronavirus le uniche responsabilità cinesi sono le omissioni del governo di Pechino, non di chi convive con noi in Italia. Non dei bambini”. Così su Twitter scriveva Deborah Bergamini, attuale sottosegretario nel governo Draghi. Oggi lo studio conferma che quello che Speranza, Zingaretti e la Bergamini definivano “pregiudizio” era semplice buon senso.