Il reddito di cittadinanza a ladri e spacciatori: altri 78 “furbetti” trovati a Padova. Molti sono stranieri
Arrestati o indagati per reati come furto, spaccio, rapina. Eppure beneficiari del reddito di cittadinanza: l’ennesimo scandalo intorno al sussidio arriva da Padova. I finanzieri del comando provinciale, insieme ai funzionari del Comune e dell’Inps, hanno scoperto 78 nuovi “furbetti”, in gran parte stranieri. Il danno per le casse dello Stato ammonta a più di 450mila euro. Il metodo per arrivare a ottenere il reddito di cittadinanza senza averne diritto è stato sempre il solito: dichiarazioni mendaci o omissive, passate inosservate al momento dell’erogazione.
Le indagini della Guardia di Finanza
Per scoprire gli illeciti i finanzieri si sono avvalsi della capillare conoscenza del tessuto economico-sociale e di un’attenta attività di intelligence svolta sul territorio. In questo modo hanno potuto selezionare una platea di percettori del beneficio in parola, connotati da rilevanti alert di rischio. A carico di questi soggetti, molti dei quali stranieri, i Finanzieri hanno svolto accurati riscontri che hanno consentito di accertare che nella domanda presentata per l’ottenimento del reddito di cittadinanza avevano omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale o avevano reso false dichiarazioni circa il requisito della residenza.
Il reddito di cittadinanza a ladri e spacciatori
I requisiti previsti per l’accesso al beneficio richiedono infatti, tra gli altri, la residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, e l’assenza di misure cautelari personali in corso di esecuzione a carico del richiedente. Tra i “furbetti” individuati dalla Guardia di finanza, invece, molti avevano omesso di dichiarare di essere sottoposti a misure cautelari restrittive della libertà personale al momento della presentazione della domanda. Fra i reati emersi spiccano furto, spaccio di sostanze stupefacenti e anche, in una circostanza specifica, rapina a mano armata.