La linea del governo: “No AstraZeneca a chi ha meno di 60 anni”. Il parere dell’Oms
Dopo la decisione dell’Ema su AstraZeneca ora circolano indiscrezioni sulle scelte del governo. Come anticipa l’Adnkronos da fonti governo è emersa la possibilità di destinare le dosi del vaccino Astrazeneca agli over 60. “Scudando” i più giovani con Pfizer, Moderna e J&J. Tutto ciò «non comprometterebbe l’obiettivo che il premier Mario Draghi ha indicato, ovvero di raggiungere le 500mila vaccinazioni al giorno a fine mese». L’eventuale rimodulazione della somministrazione del vaccino anglo-svedese «in teoria non dovrebbe incidere più di tanto – dicono le stesse fonti – di fatto è un incentivo a vaccinare di più gli over-60». E da domani il vaccino AstraZeneca potrà essere somministrato anche nella fascia che va dai 60 ai 79 anni. Lo ha detto il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Lo rivelano sempre alcune fonti presenti all’incontro governo-Regioni sul vaccino anglo-svedese.
AstraZeneca, il parere dell’Oms
AstraZeneca e trombosi, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) con il suo Comitato consultivo sulla sicurezza dei vaccini ha definito “plausibile ma non confermato” un legame fra il vaccino anti-Covid e i rari casi di coaguli di sangue con bassi livelli di piastrine osservati dopo la vaccinazione. Si tratta di casi “molto rari”, è stato puntualizzato dagli esperti Oms secondo quanto riporta la “Bbc” online, segnalati fra le circa «200 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca a livello globale». L’affermazione arriva dopo la valutazione dell’Ema.
AstraZeneca, l’Oms: «Sorveglianza attiva»
«Per caratterizzare ulteriormente questi rari eventi» di coaguli di sangue con bassi livelli di piastrine, osservati in alcuni casi dopo la vaccinazione anti-Covid con AstraZeneca, «dovrebbe essere presa in considerazione la sorveglianza attiva», suggeriscono gli esperti.
Oms, i protocolli modello
L’Oms, spiegano, ha sviluppato «protocolli modello che i Paesi potrebbero adattare per tali studi». Il comitato consultivo si incontrerà di nuovo la prossima settimana per esaminare ulteriori dati e rilascerà «ulteriori raccomandazioni, se pertinenti». Intanto il panel, parlando di un legame plausibile ma non confermato fra questi rari casi e il vaccino AstraZeneca , ha evidenziato anche l’importanza di valutare gli eventi avversi rari tenendo presente il rischio di morte per Covid-19 e il potenziale dei vaccini nel prevenire le infezioni e ridurre i decessi. «In questo contesto, va notato che ad oggi, almeno 2,6 milioni di persone sono morte a causa della malattia Covid in tutto il mondo».
Quali sono i sintomi gravi
Invito ai vaccinati che da 4 a 20 giorni dopo l’iniezione manifestano sintomi gravi, a «cercare assistenza medica urgente». Ecco quali sono i sintomi gravi. «Mancanza di respiro, dolore toracico, gonfiore alle gambe. Dolore addominale persistente, sintomi neurologici come mal di testa grave e persistente o visione offuscata. Minuscole macchie di sangue sotto la pelle oltre il sito di iniezione». Servono informazioni per i medici su diagnosi e gestione di questi casi e a tal fine, gli esperti hanno anche suggerito di «convocare un comitato di esperti clinici, inclusi ematologi e altri specialisti, per consigli» al riguardo.