La moschea di Strasburgo fa parte del disegno di conquista dell’Europa da parte di Erdogan
Il video promozionale della Moschea Eyüp Sultan a Strasburgo testimonia le pretese egemoniche di un certo Islam. Lo scrive la direttrice del mensile Causeur (Il Conversatore) Elisabeth Lévy. Un ragionamento, il suo, che aggiunge altro fuoco alle polemiche attorno al luogo di culto. Nella costruzione della moschea è coinvolta infatti la Confederazione islamica Millî Görüş, considerata molto vicina al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. La federazione si è rifiutata di firmare la Carta dei principi per l’Islam di Francia, testo proposto da Emmanuel Macron per stabilire una formale riaffermazione dei principi della Repubblica e quindi una piena compatibilità dell’Islam con i valori dell’ordinamento francese.
Elisabeth Lévy: il paragone tra la moschea e la Torre Eiffel
“Per attirare donatori – scrive Lévy – questi orgogliosi costruttori mostrano una forte enfasi sulle dimensioni dell’edificio, ‘il più grande monumento islamico d’Europa’, più volte. Vediamo quindi scorrere un’immagine della Torre Eiffel. E capisci”. Vogliono farne il monumento più conosciuto della Francia, superiore al vanto della Torre Eiffel. E ha scatenato polemiche a non finire il finanziamento pubblico di 2,5 milioni di euro deciso dal Comune per portare a termine la costruzione dell’edificio, che sarà pronto nel 2025.
Un’altra moschea sorgerà a Mulhouse
Ma non basta. Un’altra moschea sorgerà a Mulhouse, e sarà allestita in un edificio esistente di circa 650-700 m2 di proprietà sempre dell’associazione islamica Millî Görüş. Si tratta della stessa associazione turca che a Milano sta per realizzare una delle cinque moschee previste dal piano del Comune e guida coi suoi uomini il Coordinamento dei centri islamici.
Il disegno espansionistico di Erdogan
Elisabeth Lévy crede che dietro vi sia un disegno espansionistico di Erdogan. E contesta anche il nome della moschea: “Sappiamo che la Moschea Eyüp Sultan a Istanbul fu la prima a essere costruita dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453. Questo nome è sinonimo di conquista”. Il nome è quello di Abu Ayyub, il famoso compagno di Maometto caduto nel primo assalto a Costantinopoli nel 674.
La moschea: due minareti di 36 metri e 30 cupole
“È il progetto stesso di costruire un monumento islamico così gigantesco in Francia che avrebbe dovuto provocare uno scandalo: due minareti di 36 metri, 30 cupole, la nuova moschea sarà ‘l’orgoglio dei musulmani’” prosegue Lévy. “La scelta dell’ostentazione architettonica mostra che i leader dell’Islam turco (e probabilmente tutto l’Islam in Francia) non si vedono come i rappresentanti di una cultura minoritaria chiamata a integrarsi in un paese. Nel loro video, i funzionari della moschea Sultan Eyüp delineano il loro concetto di convivenza, ‘promuovendo i nostri valori, la nostra cultura, la nostra civiltà’. Non c’è posto in Francia, o in nessun altro paese – conclude – per due civiltà. C’è sempre qualcuno che vuole essere più uguale degli altri. Spetta a noi cittadini francesi decidere quale avrà l’ultima parola in Francia”.