La variante indiana rischia di rovinarci l’estate. “E’ più contagiosa e meno vulnerabile ai vaccini”
La variante indiana “ci preoccupa come tutte quelle che appaiono nel mondo e di cui sappiamo poco”. E in questo momento “di riaperture e zone gialle dobbiamo avere la massima attenzione e capire tre cose: se è più trasmissibile rispetto al ceppo originale, se è più letale e se resiste ai vaccini”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma. “Il virus ancora non si è stabilizzato e si modifica – sottolinea Andreoni – e può evidentemente far partire nuove varianti. Dobbiamo tracciare e monitorare per individuarlo in anticipo”.
La variante indiana e i pericoli di focolaio in Italia
La comunità indiana in Italia è molto numerosa, cosa occorre fare per evitare che possano diffondersi focolai locali o d’importazione? “Se queste persone sono state in India recentemente o hanno avuto contatti stretti con persone tornate nelle ultime 2-3 settimane – avverte l’infettivologo – nel caso di sintomi occorre che si sottopongano a un tampone, si segnalino alle Asl o al medico di famiglia”. Sul blocco dei voli dall’India deciso dal ministro della Salute, Roberto Speranza, “ha fatto bene: in questa situazione è una misura necessaria”, osserva Andreoni.