Le pagelle dei virologi: in testa Remuzzi e Mantovani e in fondo Cartabellotta (Gimbe)
Ma gli esperti che parlano in tv del virus sono davvero competenti? E qual è il loro valore in termini di ricerca scientifica? A svelarlo è il database Scopus, la più grande banca dati della ricerca scientifica nel mondo ed elabora anche il coefficiente di attendibilità dei ricercatori, l’H-index. E le “pagelle” che si ricavano a proposito dei virologi, epidemiologi, infettivologi che ogni giorno vediamo nei talk show si possono leggere sul Giornale.
“Smanettando all’interno del prestigioso database – scrive Il Giornale – si può provare a stilare senza difficoltà una classifica degli esperti italiani, partendo dal loro H-Index. In pochi tra i non addetti ai lavori avranno sentito parlare di Alberto Mantovani, immunologo e direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano. Eppure, pubblicazioni alla mano, è uno dei più importanti scienziati nel suo campo. Con 135mila e 27 citazioni per 1222 documenti raggiunge un H-Index di 172“. Sei in meno di Anthony Fauci.
“Numeri molto diversi – avverte ancora il Giornale – da quelli di Roberto Burioni, famosissimo virologo del San Raffaele di Milano, che ha un H-Index di 27. Fa peggio di Burioni Silvio Brusaferro (24), presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del Comitato Tecnico Scientifico anti-Covid 19 del governo. Arranca con un H-Index di 35 Pier Luigi Lopalco, scelto dal governatore pugliese di centrosinistra Michele Emiliano come assessore regionale alla Sanità. Nonostante il presenzialismo televisivo, non accumula troppe citazioni e pubblicazioni nemmeno l’immunologa Antonella Viola, che non va oltre il 36″.
Ilaria Capua, professoressa dell’Università della Florida, ha invece un H-Index pari a 51. Non dissimile da quello di altri esperti spesso invitati in tv come Massimo Galli (56), Andrea Crisanti (60), Matteo Bassetti (57) e Fabrizio Pregliasco (16). Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’Ospedale Sacco di Milano e commentatrice del Fatto Quotidiano, totalizza un punteggio di 25.
In testa alla classifica troviamo Giuseppe Remuzzi, (nella foto) con un H-index di 166. Grazie a Remuzzi, che Pietro Senaldi aveva proposto come ministro della Salute al posto di Roberto Speranza, a Bergamo si è molto ridotta la percentuale dei decessi. “Ottima – conclude Il Giornale – la reputazione accademica del coordinatore del Cts Franco Locatelli, con un indice calcolato a 103. Tra gli altri componenti del Comitato, hanno un coefficiente inferiore Giorgio Palù a 60 e Giovanni Rezza a 61. A 45 è basso l’indice H del consulente di Roberto Speranza Walter Ricciardi. Bassissimo il risultato di Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, fermo a 7″.