Lo chef Colonna: «Non si può gestire la pandemia come si fa al bar quando si parla di calcio»

12 Apr 2021 16:49 - di Edoardo Valci
chef colonna

«Sono pienamente d’accordo con la manifestazione. Appoggio totalmente la categoria. Il vero problema però è che non abbiamo un sindacato che ci rappresenti. Se ci fossero stati i metalmeccanici al nostro posto ci sarebbe stato lo sciopero generale». Così all’Adnkronos lo chef Antonello Colonna sul sit-in dei ristoratori a Roma, di fronte al Parlamento. «Siano scesi in piazza anche troppo tardi», sottolinea. «E lo dico senza polemiche. Io ho mantenuto tutto il mio personale, perché chiudere significherebbe anche vederli andare via, all’estero, dopo che sono stati formati».

Lo chef Colonna: «Le iniziative del governo non sono convincenti»

«Vorrei che si rendessero “credibili” le iniziative che il governo prende in materia di sanità o per l’economia. Non vengono spiegate, non sono convincenti. Vorrei ricevere delle vere istruzioni, non posso accettare che una pandemia venga gestita come si fa al bar quando si parla della formazione della Nazionale. Ci sono cose che non hanno spiegazione. Ad esempio, a Milano hanno riaperto la Rinascente e i ristoranti no. Ma che problemi ci sarebbero a far lavorare un locale con 100 posti, magari con 30 soltanto e in tutta sicurezza?».

«Noi non abbiamo i sindacati alle spalle»

«Il turismo è la prima industria italiana ma siamo senza sindacati», prosegue lo chef Colonna. Tutta l’economia italiana è fondata sul turismo, siamo il paese dei beni culturali, bisognava tutelare chi produce reddito. E invece non si capisce nulla». Questo, «a partire dal Governo, dove non ci sono uomini di buon senso, e alle trasmissioni televisive, nelle quali ciascun conduttore porta i propri medici a dire la loro. La verità e che siamo un popolo di gente per bene, non come i francesi che a quest’ora avrebbero già bruciato la Tour Eiffel».

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