Matrimoni fermi, promessi sposi in piazza col velo nero: “Fateci sposare”. Meloni: “Draghi agisca”
Organizzatori di matrimoni e “promessi sposi” in nero, come a lutto, hanno protestato oggi in 13 piazze d’Italia, inclusa piazza Montecitorio, per contestare le misure del governo. Ad organizzare il flash mob Unanime – la confederazione delle associazioni di categoria del settore Matrimoni ed Eventi – in collaborazione con Filiera Eventi Unita, mentre per la piazza di Roma l’organizzazione è di Insieme per il Wedding.
Gli operatori economici presenti nei capoluoghi di regione diversi da Roma hanno consegnato a vari rappresentanti delle istituzioni «un fascicolo contenente lo stato dell’arte del settore, il protocollo sanitario e le richieste: adozione del protocollo, immediata ripartenza delle attività, incremento del fondo di sostegno al settore e accelerazione nella liquidazione dei ristori».
Spose in nero a Torino contro le chiusure del governo
Particolarmente imponente la manifestazione di Torino. Una sposa vestita di bianco ma con velo nero in segno di lutto. Così il wedding piemontese è sceso in piazza per denunciare la crisi di un settore, matrimoni ed eventi privati, che in Piemonte conta 4.000 aziende per un totale di 15mila addetti tra diretti e indotto e che in questi mesi di lockdown ha raggiunto perdite fino al 95%.
“Da un anno siamo quasi del tutto fermi – sottolineano i manifestanti che rappresentano le principali associazioni di categoria – quello che chiediamo è di poter ricominciare a lavorare in sicurezza seguendo linee guida che già abbiamo sottoposto all’attenzione di Governo e Regioni”.
“Non riusciamo a capire perché siamo stati del tutto dimenticati anche in questo ultimo contesto normativo che ha riaperto molte attività – aggiungono – per questo chiediamo al governo che venga considerata la nostra proposta di sicurezza presentata al Cts nei giorni scorsi e adottato un calendario per la riapertura immediata e la ripresa così da consentire la programmazione degli eventi”
Una delegazione è stata ricevuta da tre assessori regionali al Bilancio, al Commercio e alla Semplificazione, Andrea Tronzano, Vittoria Poggio e Maurizio Marrone, a cui hanno consegnato le loro richieste. Gli esponenti della Giunta Cirio hanno preso l’impegno a far partire oggi una lettera al governo in cui viene segnalata la stagionalità dell’attività svolta dal settore e chiesto che entro il primo di giugno vengano indicate le condizioni al settore per ripartire.
Meloni: “Vicini agli operatori del settore dei matrimoni”
«Fratelli d’Italia ribadisce la sua vicinanza agli operatori del settore dei matrimoni e degli eventi privati che oggi stanno manifestando davanti Montecitorio e in tutta Italia. Parliamo di un comparto che vale oltre 60 miliardi di euro e che coinvolge decine di migliaia di aziende, ma che è stato umiliato dai governi Conte e Draghi e dimenticato anche nell’ultimo decreto Riaperture. Tantissime coppie non hanno nessuna prospettiva, sono costrette da mesi a rinviare continuamente la data delle nozze e chiedono una cosa semplice: fateci sposare. Fratelli d’Italia chiede al governo di indicare una data certa: è un settore che può ripartire domattina e che può farlo in sicurezza, perché capace di lavorare con appositi protocolli e nel rispetto di tutte le norme anti-contagio. Basta perdere tempo». Lo dichiara in una nota, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Intanto, il Codacons ha lanciato un ricorso collettivo al Tar del Lazio in favore dei ristoratori della regione e delle imprese del settore del wedding, categorie ingiustamente penalizzate dall’ultimo decreto del governo sulle riaperture.