Meloni: “Da Conte a Draghi, tutto cambia perché nulla cambi: visione miope e inconcludente”
Le parole del premier Draghi in conferenza stampa e le prime timide ipotesi di riaperture non convincono neanche un po’ la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Duro il suo giudizio dopo l’esito della cabina di regia tra Cts, premier e ministri, che i retroscena, tra l’altro danno tutt’altro che serena.
Meloni a Draghi: “Miope e inconcludente visione”
“A più di un anno dall’inizio della pandemia si continua con la stessa miope e inconcludente visione che ci ha portati fin qui”, è il commento della Meloni. La montagna che ha partorito il topolino. Resta il coprifuoco alle 22 e rimane il sistema delle zone, con il ritorno di quella gialla. Sono confermate le chiusure fino al 26 aprile. E non si sa quando potranno riaprire le attività al chiuso”.
“Riaprite le scuole ad anno scolastico finito…”
Pertanto, il dramma che stanno vivendo le categorie più devastate dalla pandemia, resta per il momento inalterato, privo di certezze. “E mentre la comunità scientifica ci dice che il contagio all’aperto è praticamente nullo, si rinuncia a riaprire immediatamente le attività all’aperto, facendo perdere altri punti alla nostra economia”. Che non si potesse ricavare nulla di determinante dall’esito della cabina di regia era del resto implicito nella presenza del ministro Speranza ancora in sella alla sua poltrona e presente nella riunione di oggi assieme agli altri ministri. Incombe su di lui la mozione di sfiducia di FdI. Altro paradosso incomprensibile, ragiona Giorgia Meloni, è che “si parla di riapertura di tutte le scuole ad anno scolastico praticamente finito”. Per giunta, “senza risolvere il problema del trasporto pubblico“, che ormai tutti sanno essere la maggiore criticità. Il giudizio della Meloni non può che essere che tombale: “Da Conte a Draghi tutto cambia perché nulla cambi”.