Palù: «Da Pfizer a Moderna, Johnson & Johnson e CureVax, ecco quali e quanti vaccini stanno arrivando»

8 Apr 2021 15:31 - di Redazione
Palù

Il piano del generale Figliuolo può essere realizzato. Parola di Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dagli studi di Buongiorno, trasmissione di Sky Tg24, il virologo ha infatti confermato che l’Italia avrà a disposizione quantità di vaccini in grado di soddisfare l’obiettivo delle 500mila dosi al giorno. «Nel secondo trimestre dell’anno – ha precisato Palù – saranno in arrivo 17 milioni di dosi di vaccino anti-Covid di Pfizer. E da Johnson & Johnson, verso fine aprile, ne arriveranno altre 7-10 milioni. Moderna arriverà in una quantità più bassa e CureVax arriverà un po’ più in là. Quindi abbiamo a disposizione dosi sufficienti per arrivare alla copertura prevista di 500mila vaccinati al giorno».

«In tutto oltre 25 milioni di dosi»

Ovviamente, tutto dipenderà dal rispetto delle scadenze indicate. L’esperienza maturata finora insegna che non sempre è accaduto e che moltissime possono essere le varianti in corso d’opera. La decisione di sconsigliare la somministrazione di AstraZeneca agli under 60, ad esempio, è destinata a condizionare molto pesantemente la campagna vaccinale. Lo stesso Palù ha spiegato che il raggiungimento di quota 500mila «dipenderà anche dagli arrivi dei prossimi giorni e dall’organizzazione, che però ha preso una marcia molto attiva». Al momento, il ritmo è attestato sulla metà esatta, cioè 250mila vaccinazioni al giorno.

Palù: «No problem per il richiamo di AstraZeneca»

Quando saremo a 500mila – ha aggiunto il presidente dell’Aifa – potremmo arrivare alle coperture che ci ha assicurato il generale Figliuolo e che ci mettono in sicurezza». Quanto ad AstraZeneca, Palù ha riferito di un recente contatto tra l’Ema (Agenzia europea del farmaco) e l’azienda anglo-svedese. «Da una review dei 79 casi di trombosi venose profonde – ha assicurato – nessun caso è stato riscontrato nella seconda vaccinazione. Per la seconda dose per il momento non c’è alcuna controindicazione». In ogni caso, ha concluso, «c’è tempo, dato che le vaccinazioni sono iniziate relativamente da poco, di valutare ulteriormente se altri dati ci saranno».

 

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