Previsioni Ue: in Italia a luglio 57,14% di vaccinati, immunità di gregge solo per Malta e Danimarca
Europa a rilento sui vaccini. E anche l’Italia. Nonostante i buoni propositi del generale Figliuolo. E’ già un miraggio – scrive il Messaggero -l’obiettivo di vaccinare il 70% degli europei entro luglio. La smentita della previsione si trova nero su bianco in un documento interno condiviso fra i rappresentanti degli Stati membri.
Entro giugno vaccinati solo la metà degli europei
“Secondo le proiezioni – scrive il Messaggero – contenute in una bozza circolata appena prima di Pasqua durante l’ultimo Coreper – la riunione a porte chiuse dei rappresentanti permanenti dei governi a Bruxelles – e diffuse da Bloomberg, solo il 55% dei cittadini Ue sarà vaccinato entro giugno, cioè entro la fine del trimestre appena iniziato. Malta (93,1%) e Danimarca (quasi 80%) sono gli unici due Paesi sopra la soglia. In tutti gli altri Stati il tasso di vaccinazione si attesta in una forbice tra il 50% e il 60%. E senza alcune certezza che le fiale indicate come «disponibili» vengano effettivamente consegnate”.
In Italia al 30 giugno solo il 57,14 di vaccinati
L’Italia è nel gruppo di mezzo, alle spalle (pur se di poco) di Francia e Spagna, con una previsione del 57,14% di vaccinati, parità assoluta con Romania e Grecia. E come si spiegano queste cifre? Con le scelte compiute da ciascun governo prima dell’avvio della campagna vaccinale. L’Italia com’è noto ha puntato quasi tutto su AstraZeneca. I ritardi accumulati nelle consegne del siero anglo-svedese dunque hanno avuto un impatto maggiore sulle stime di vaccinazione del nostro Paese.
Preoccupazione per le consegne del vaccino Johnson & Johnson
L’Europa dovrà inoltre fare i conti con l’incidente verificatosi negli Stati Uniti a febbraio scorso (ma reso noto solo pochi giorni fa) all’interno di un impianto di produzione di Johnson&Johnson. L’errore umano che secondo le autorità a stelle e strisce avrebbe causato la perdita di 15 milioni di dosi, pare abbia anche rallentato di molto il sito produttivo. Ciò potrebbe mettere a rischio l’arrivo entro il 19 aprile delle 400mila dosi che l’Italia attende. In una nota Johnson & Johnson ha però rassicurato: “Rimaniamo fiduciosi della nostra capacità di rispettare l’impegno di fornire 200 milioni di dosi del nostro vaccino contro il Covid-19 a dose singola alla Commissione europea e agli Stati membri nel 2021, iniziando le consegne nella seconda metà di aprile, come precedentemente comunicato”.