Quirinale, Prodi come Gigliola Cinquetti: «Non ho l’età». E si chiama fuori dalla corsa al Colle

24 Apr 2021 8:50 - di Michele Pezza
Prodi

«Non ho l’età». Romano Prodi come la Gigliola Cinquetti dell’Eurofestival del 1964. Con la differenza, ironizza lui, che «ne ho troppa». L’anagrafe, dunque, consiglia al Professore di chiamarsi fuori dalla corsa al Quirinale. Ma non sono solo i suoi 82 anni suonati a imporgli la decisione. Come spiega infatti al Corriere della Sera che lo ha intervistato, «sono stato un uomo di parte e in fondo lo sono ancora». Parole sagge che a dar retta alla massima andreottianaa pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca») potrebbero anche essere dettate dalla constatazione che una corsa al Colle avrebbe ridotte possibilità di successo.

Prodi: «Mattarella è il mio presidente»

E Prodi è ancora scottato dall’esperienza del 2015. Il treno che poteva condurlo al Quirinale è passato allora. A distanza di anni non è ancora chiaro chi gli impedì all’ultimo momento di salire a bordo. Sul punto, la sentenza dei retroscenisti è salomonica: fifty fifty tra Renzi e D’Alema. È il motivo per cui, sotto sotto, tifa per la riconferma dell’attuale Inquilino. «Credo – azzarda – che su Mattarella influiranno la sua volontà e gli eventi. Personalmente lo sento come il mio presidente della Repubblica». Ma non è solo il Quirinale l’oggetto dell’intervista resa al Corriere. Una coalizione tanto larga quanto litigiosa non può non riportare alla mente la fallimentare esperienza dell’Ulivo, di cuiProdi è stato fondatore.

«Salvini si è imbertinottato»

Nome e simbolo volevano evocare solidità e serenità. I suoi governi non ebbero né l’una né l’altra. È perciò più che titolato a dire che «Salvini si è imbertinottato». Significa, come lui stesso spiega, che «il leader della Lega si è messo nella scia di Bertinotti». Vale a dire: «Alza la posta per non perdere consenso». L’ex-segretario di Rifondazione Comunista è una ferita ancora aperta per l’ex-premier. Fu lui nel ’98, infatti, a disarcionarlo da Palazzo Chigi. Un messaggio a Draghi per dirgli “stai attento che rischi di fare la mia stessa fine?”. In realtà, il premier attuale ha una maggioranza extralarge. E Prodi non manca di sottolinearlo: «Draghi ha molte più riserve. È una grande differenza»

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