Renzo Arbore strapazza il governo Draghi: “Lo spettacolo è fermo, muovetevi. Coprifuoco alle 23”
Il mondo dello spettacolo è allo stremo. Renzo Arbore lancia un duro attacco al governo. «Ci sono tante persone che si sono viste arrivare ristori da 600 euro e sono ferme da un anno». Franceschini? «Si informi sulle nostre condizioni di lavoro, diciamo che al governo devono studiare di più», dice lo showman in un’intervista a La Stampa.
Renzo Arbore: «Il coprifuoco reprime teatri e musica dal vivo»
Critiche anche sul coprifuoco alle 22. «Il provvedimento – spiega – è pensato soprattutto per contenere la movida. Ma poi reprime anche teatri, cinema e musica dal vivo, ma una cosa è la movida e un’altra sono gli spettacoli, con tutta la gente che ci campa. Dovrà anche essere rivisto il numero massimo di spettatori, perché le grandi formazioni, col pubblico limitato, non ce la fanno. Vasco suonava negli stadi per 60mila persone, ma così non può reggere le spese».
«Spostare l’orario alle 23 il prima possibile»
E poi ancora: «Noi aspettiamo luglio, ma prima spostano l’orario alle 23 e meglio è, purché in condizioni di sicurezza: non voglio passare per qualcuno che, pur di lavorare, è disposto a trascurare la salute della collettività. L’estate dell’anno scorso abbiamo suonato per mille-duemila persone, tutte mascherate, ma riuscivamo ad andare in pari solo quando arrivavamo a duemila».
«È urgente un intervento del governo»
Poi Renzo Arbore sollecita l’esecutivo a darsi una mossa. «È urgente un intervento del governo a sostegno dei lavoratori dello spettacolo, della musica in modo particolare, perché in genere ha costi più alti. Noi siamo sedici persone solo contando i musicisti, ma in tutto raggiungiamo i trenta. Ora è difficilissimo riprendere l’attività, per questo servono subito i ristori». Infatti, spiega lo showman, «quelli delle prime file si salvano, sono i più famosi. Ma chi lavora nella seconda e terza, dai tecnici ai facchini, no di sicuro. Ecco perché deve muoversi il governo».