Retata di terroristi rossi a Parigi: c’è il mandante del delitto Calabresi, in fuga il complice di Battisti
Maxi operazione antiterrorismo della polizia italiana in Francia. In collaborazione con l’antiterrorismo francese uomini del capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini hanno individuato e catturato 7 ex terroristi italiani che risiedevano i Francia, l’operazione è tuttora in corso ed è finalizzata all’estradizione in Italia dei fermati. All’appello mancherebbero tre brigatisti che si sarebbero dati alla fuga poco prima di essere individuati. L’operazione dell’antiterrorismo della Polizia di Stato è avvenuta in collaborazione con il servizio di cooperazione internazionale Scip e all’esperto per la sicurezza della polizia italiana in Francia.
Chi sono gli ex terroristi rossi arrestati
I terroristi rossi arrestati sono Enzo Calvitti, Giovanni Alimonti, Roberta Cappelli, Marina Petrella e Sergio Tornaghi, tutti delle Brigate Rosse; Giorgio Pietrostefani di Lotta Continua e di Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale. In fuga sono Luigi Bergamin (il complice di Cesare Battisti, condanna in via definitiva a 17 anni e 11 mesi per l’omicidio del macellaio mestrino Lino Sabbadin), Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura gli ex br in fuga dopo l’operazione della polizia francese scattata questa mattina. Cade così la protezione della cosiddetta dottrina Mitterrand, che dava asilo politico a cittadini stranieri perseguiti per crimini di natura politica (tra di loro anche terroristi) a condizione che rinunciassero ad aspirazioni eversive contro lo Stato francese, come stabilito dal presidente François Mitterrand e ribadito dai successori.
Il pezzo grosso è Giorgio Pietrostefani
Tra gli arrestati c’è Giorgio Pietrostefani, fondatore di Lotta Continua con Adriano Sofri e condannato a 22 anni come mandante dell’omicidio Calabresi (nella foto in alto, accanto a Ovidio Bompressi). Il blitz è scattato a pochi giorni proprio dalla prescrizione dei reati a carico di Bergamin (uno degli ideologi del PAC, il gruppo armato in cui aveva militati Cesare Battisti, condannato per due omicidi) e Di Marzio, che partecipò al sequestro del poliziotto Nicola Simone.
‘Ombre rosse’, così il nome dell’operazione, ha portato al fermo di quattro terroristi che hanno una condanna all’ergastolo: Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi – tutti e tre ex appartenenti alle Brigate Rosse – e Narciso Manenti, dei nuclei armati contropotere territoriale. Per Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti, anche loro delle Br, la pena da scontare è rispettivamente 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Giorgio Pietrostefani, ex di Lotta Continua, deve scontare una pena di 14 anni, 2 mesi e 11 giorni.
In manette Narciso Manenti, killer del carabiniere Gurrieri
Fra gli ex terroristi finiti in manette in Francia c’è anche Narciso Manenti. Appartenente all’organizzazione eversiva “Nuclei Armati Contropotere Territoriale”, Manenti deve espiare l’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, perpetrato a Bergamo il 13 marzo del 1979, oltre che 2 anni e mesi 6 di reclusione per ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi ed 3 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata, in quanto colpito da ordine di carcerazione emesso il 4 febbraio del 1986 dalla procura di Bergamo.
Nel 1985 l’ex Br si è sposato con la cittadina francese Christine André Marie Hayotte. Dal 13 settembre del 2005 Manenti, oggi 63enne, risulta inserito in Sis II, il mandato di cattura europeo con scadenza il 6 luglio del 2023. Fu sua la mano che sparò i cinque colpi di pistola che tolsero la vita all’Appuntato Gurrieri. Poi fuggì in Francia.
L’assassina Roberta Cappelli, nome di battaglia “Silvia”
Tra gli arrestati c’è ’ex Br Roberta Cappelli, nome di battaglia “Silvia”:deve scontare l’ergastolo con un anno di isolamento diurno per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità ed altro, in quanto colpita da ordine di esecuzione pena emesso il 24 novembre del 1993 dalla procura generale di Roma.
Tra gli altri reati, risulta responsabile degli omicidi del Generale dei carabinieri Enrico Galvaligi (avvenuto a Roma il 31 dicembre del 1980), dell’Agente di polizia Michele Granato (consumato a Roma il 9 novembre del 1979), del vicequestore Sebastiano Vinci (avvenuto a Roma il 19 giugno del 1981). Cappelli risulta responsabile anche dei ferimenti del dottor Domenico Gallucci (avvenuto a Roma il 17 maggio del 1980) e del vicequestore Nicola Simone (consumato a Roma il 6 gennaio 1982). Dal 15 gennaio del 1998 risulta inserita in Sis II, il mandato di cattura europeo con scadenza 30 luglio 2022. L’ex brigatista (che oggi fa l’architetto), e con lei l’ex marito Enrico Villimburgo, sono stati entrambi membri di spicco della colonna romana delle Br.
L’ex Br Marina Petrella che Sarkozy salvò “per ragioni umanitarie”
Ergastolo con isolamento diurno per 6 mesi per omicidio, in quanto colpita da ordine di esecuzione pena emesso il 28 novembre del 2000 dalla procura generale di Appello di Roma. E’ per questo che anche l’ex Br Marina Petrella è stata arrestata oggi in Francia. In particolare Petrella, nome di battaglia “Virginia”, è stata condannata per l’omicidio del Generale dei carabinieri Enrico Galvaligi (avvenuto a Roma il 31 dicembre del 1980), per il sequestro del Giudice Giovanni D’urso (sempre a Roma il 12 dicembre dello stesso anno), l’attentato al vicequestore Nicola Simone (ancora a Roma il 6 gennaio del 1982), il sequestro dell’assessore regionale campano della Dc Ciro Cirillo (avvenuto a Torre del Greco il 27 aprile del 1981) e l’uccisione dei due operatori di scorta. Dal 27 febbraio del 2013 risulta inserita in Sis II, il mandato di cattura europeo con scadenza l’8 gennaio del 2022. Nel 2008 l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy fermò la sua estradizione in Italia per “ragioni umanitarie” (in quel momento era ricoverata in gravi condizioni fisiche e psichiche).
Chi è Enzo Calvitti di “Seconda posizione”
C’è anche Enzo Calvitti fra gli ex brigatisti arrestati oggi in Francia. Colpito da ordine di esecuzione di pena emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma, deve espiare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni di reclusione, nonché la misura di sicurezza della libertà vigilata per 4 anni per associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi, come da sentenza del 6 marzo 1992 emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma, divenuta esecutiva dal 19 settembre 1992. Dal 19 giugno 1998, Calvitti, uno dei capi della colonna romana delle Br, risulta inserito in Sis II, il mandato di cattura europeo con scadenza 21 dicembre 2021.
Condannato a 21 anni per tentato omicidio di un funzionario di polizia, sotto di lui, insieme alla moglie Anna Mutini, nasce nel Nord Italia “Seconda posizione”, il movimento emerso in seguito alla frattura all’interno delle Br avvenuta dopo l’omicidio Moro. Quando venne arrestato nella sua casa in Francia, nel 1989, insieme alla compagna Mutini, la polizia trovò un documento in cui Calvitti invitava la “terza generazione” delle Br a continuare la lotta clandestina.
La “talpa” di Montecitorio
Giovanni Alimonti è fra i 7 ex brigatisti rossi arrestati oggi in Francia. Condannato a 11 anni, 6 mesi e 9 giorni, Alimonti deve espiare anche la misura di sicurezza della libertà vigilata per anni 4 per banda armata, associazione con finalità di terrorismo, concorso in violenza privata aggravata, concorso in falso in atti pubblici ed altri reati in quanto colpito da ordine di esecuzione pena emesso 13.3.2008 dalla procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma.
Tra i vari delitti per cui risulta condannato figura anche il tentato omicidio del vice Dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone (avvenuto a Roma il 6 gennaio del 1982), nel corso del quale lo stesso terrorista è rimasto ferito, colpito da Simone, all’avambraccio destro. Alimonti, la cosiddetta talpa delle Br della Camera (faceva il centralinista a Montecitorio), è l’ex leader delle Br-Pcc, condannato a 22 anni anche nel processo Moro ter. L’ex Br risulta inserito il 27 febbraio del 2013 in SIS II, il mandato di cattura europeo con scadenza l’8 gennaio del 2022.
Il cambio di rotta dell’Eliseo
“Il Presidente Macron ha voluto risolvere la questione, come chiedeva l’Italia da anni. Anche la Francia, che è stata toccata dal terrorismo, comprende il bisogno assoluto di giustizia delle vittime. Che si iscrive ugualmente nell’imperiosa necessità della costruzione d una Europa della giustizia incentrata sulla fiducia reciproca”, si legge in un comunicato dell’Eliseo citato dal quotidiano le Monde.
Ora l’obiettivo è l’estradizione dei terroristi rossi
“Speriamo ancora una volta che questi terroristi, e non ex, latitanti in Francia da tanti anni per la dottrina Mitterand, siano estradati in Italia. Considerato che tutti sono cittadini italiani colpevoli di gravi attentati di sangue, uccidendo o partecipando ai ferimenti di vittime italiane sul territorio italiano, sarebbe la chiusura del cerchio”. Lo dice all’Adnkronos Roberto Della Rocca, presidente dell’Aiviter, l’associazione vittime del terrorismo, commentando l’arresto di sette ex brigadisti in Francia.
“Sotto il profilo non giuridico in senso stretto ma pratico, sembra ovvio che la giurisdizione non possa essere altra che quella italiana. Sotto il profilo tecnico-legale – continua – riteniamo che questo passo debba avvenire, non per ragioni di vendetta nei confronti di queste persone ma semplicemente perché giustizia venga fatta. Non si può dare un colpo di spugna dopo decenni, quel che è stato è stato, non si cancella