Retrobottega – Roma

12 Apr 2021 0:01 - di Redazione

Retrobottega
Via della Stelletta, 4– 00186 Roma
Tel. 06/68139022
Sito Internet: www.retro-bottega.com

Tipologia: ricercata
Prezzi: 3 portate 59€, 6 portate 69€, piatti aggiuntivi 15€ ciascuno
Giorno di chiusura: Lunedì

OFFERTA
Se i mesi di chiusura forzata hanno messo a dura prova tutta la ristorazione, c’è chi nella difficoltà ha saputo tirar fuori energie e idee. Caso emblematico è quello di Retrobottega che da valido indirizzo, è a nostro avviso ormai diventata meta imperdibile per il gourmet, per merito di una proposta molto originale e curata nei minimi dettagli. Che i ragazzi di Retrobottega ci sapessero fare era cosa nota, confermata alla riapertura con la proposta di una pizza gourmet che ha raccolto solo consensi; ma è al ritorno dalle ferie estive che il passo in avanti è diventato un salto. Il menù è stato rivoluzionato: un elenco di 16 ingredienti da cui scegliere un percorso consapevole (scelto dal cliente) di 3 portate a 59 euro oppure di 6 portate a scelta della cucina a 69€, con l’inserimento di ulteriori piatti al costo di 15 euro ciascuno. Il concetto ribadito più volte è quello della microstagionalità, l’idea cioè di proporre quell’ingrediente nelle 2-3 settimane in cui dà il meglio di sé. Pronti via con una serie di assaggi di benvenuto davvero ottimi: burro al limone, saccottelli croccanti di grano arso, pancotto croccante, maionese all’aceto, uva pizzuttella con il ripieno dell’oliva ascolana a mo’ di spiedino, peperone croccante e soprattutto una strepitosa barchetta con coppa, carpione e baby zucchine. È stata poi la volta del pomodoro proposto in diverse consistenze con erbe aromatiche, un piatto che potrebbe sembrare povero e che invece ha regalato delle nuances di sapore notevoli, seguito dal miglior assaggio della serata: un commovente broccolo siciliano con erbe, tartufo e salsa di alici, con la verdura croccante e valorizzata in modo incredibile dai comprimari. Si rimane su livelli pazzeschi con il risotto cotto nel brodo di barbabietola mantecato con burro acido e servito con rigaglie glassate nel fondo di pollo e riduzione di uva fragola, per proseguire con uno stupefacente cavolo estivo cotto al vapore e poi messo sulla brace servito con salsa bernese al dragoncello e bottarga. Da standing ovation il piccione, unico piatto “preteso” nel menù a sorpresa (ma era già previsto), cotto alla perfezione in grado di coniugare la “rossa” cottura gourmet con un sapore che richiamava le preparazioni contadine a fuoco morto. A darci un pizzicotto per farci capire che non stavamo sognando, ci ha purtroppo pensato l’erbazzone dolce per via di una tartelletta all’alga spirulina risultata secca. Chiusura ottima con un espresso dalle belle note acide e con buona complessità, disponibile in due varianti, entrambe da noi assaggiate e basate su monorigine arabica.

AMBIENTE
Originale anche su questo aspetto, con due grandi e alti tavoli sociali (6-7 persone ciascuno di capienza ridotta) a cui si aggiunge un tavolo tondo in una saletta riservata. Impagabile il mangiare affacciati sulla cucina così da poter vedere all’opera gli chef. I toni scuri e le linee squadrate riportano a un mood nordeuropeo.

SERVIZIO
Appassionato, competente e prodigo di spiegazioni: difficile chiedere di più. Abbiamo “apprezzato” pure i modi gentili con i quali siamo stati invitati a prendere il caffè in un altro ambiente in quanto servivano posti a tavola, segno che anche un indubbio disservizio può essere fatto “digerire” se ben gestito.12

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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