Speranza spalle al muro, Floris lo fa vacillare. Il ministro irrita tutti: “Non è il momento dei viaggi” (video)
Imbarazzo e rabbia per le parole del ministro della Salute Roberto Speranza ospite a DiMartedì su La7. Una volta tanto il conduttore mette l’elmetto ed entra con i piedi sul piatto. Giovanni Floris fa vacillare il ministro con una serie di domande che lo inchiodano alla sua incapacità sostanziale. “Lei è il simbolo della lotta al Covid, dal Conte 2 a oggi. La accusano di essere un po’ improvvisatori. Pensiamo a Pasqua: prima via libera alle vacanze all’estero, poi divieto di spostamento all’interno del paese; poi viene aggiunta una quarantena per chi torna dall’estero. Ma che rispetta solo se uno lo vuole. Ma questo è un governo che improvvisa?“. La risposta è implicita nella domanda. Ma Speranza tenta ugualmente una strategia difensiva.
Speranza a Floris: “Non è il momento per i viaggi”
“No, ogni nostra scelta aveva e ha l’obiettivo di difendere il nostro Paese. Questo non è il momento per i viaggi, anche la quarantena è un deterrente, significa ‘proviamo ancora a reggere'”. Ops, allora c’è un problema. Chi c’è al ministero, un sosia? Chi ha consentito che si potesse viaggiare per andare all’estero a Pasqua? Quale “fantasma” ha consentito che si potesse andare in qualunque aeroporto per motivi turistici e non nel più vicino capoluogo? Speranza sorvola e la fa facile: abbiate ancora pazienza…”Non abbiamo di fronte anni di difficoltà. Già nelle prossime settimane grazie alle misure che abbiamo adottato e alla accelerazione della campagna di vaccinazione vedremo i risultati”. Obiezione, signor ministro: la campagna vaccinale è tutt’altro che in fase di accelerazione; le chiusure non servono a niente, abbiamo le categorie furiose in piazza. Noi gli avremmo chiesto: scusi lei dove vive?
Floris a Speranza: “Sente la fiducia di Draghi alle spalle?”
Invece con l’aria funerea balbetta frasi di circostanza: “Abbiamo purtroppo ancora dei sacrifici da fare e io sono consapevole della sofferenza. Non firmiamo a cuor leggero ma a tutela della salute, il bene più prezioso che c’è”. Floris riprende l’iniziativa: “Contro di lei è un attacco politico?”. Anche qui non risponde e si rifugia nel corner sicuro: “Io devo rispondere alla Costituzione, e l’articolo 32 è chiarissimo, la salute bene fondamentale. A quello devo rispondere. Però penso che sbaglia chi fa politica sull’epidemia. Non dividiamo l’Italia, non serve. Non prendiamo voti sull’epidemia, continuerò sulla mia linea. Siamo un grande Paese e dobbiamo lavorare per l’unità”. Ecco, questa è la frase illuminante, purtroppo: “continuerò sulla mia linea” significa non rendersi conto del Titanic che affonda. E infatti Floris si scatena egli manda un messaggio trasversale: “Sente dietro di sé la fiducia di Draghi?Forse questa sua risposta darà ancora argomenti a Matteo Salvini per chiedere le sue dimissioni: perché dice che lei vede solo rosso. E con lei di aperture non si può ragionare”. Non solo lui chiede le dimissioni, per essere precisi.
Speranza si paragona alla Merkel
Risposta ondivaga: “Sono domande senza senso – replica il ministro -. Allora è rosso Macron? O è rossa la Merkel? Io su questo terreno non ci voglio stare”. Ecco. Dopo essersi paragonato ai premier francese e tedesco, può calare il sipario. Non dopo av ergli ricordato qualche “malefatta”: l’aver detto nella prima conferenza del governo Draghi che era sicuro sulle mascherine in commercio; che fossero tutte certificate e sicure e non avere pianificato – se non dopo un anno- controlli sui trasporti pubblici: in entrambi i casi che niente andava bene. “Sei un incompetente”, è il commento più benevolo che troviamo nella pagina Fb di “di Martedì”.
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