Vaccini, Zaia a Draghi: «Dall’Europa abbiamo avuto zavorre. Ci stanno trascinando negli abissi»
“Per i vaccini si studi il mercato parallelo, siamo in guerra. Dobbiamo esserne consapevoli”. Il presidente del Veneto Luca Zaia intervistato dal “Corriere della Sera”, come al solito è concreto, preciso. E qualcosa non gli torna. Perché tanta penuria di sieri? “Se questa è una guerra, e lo è, i vaccini sono le munizioni. Però dall’Unione europea noi abbiamo avuto solo zavorre, vincoli che ci stanno trascinando negli abissi”.
Zaia: “Sui vaccini i patti europei li rispettiamo solo noi”
Mai barricadero ma sempre costruttivo, Zaia precisa la sua indicazione: “Ci tengo a dire che io mi metto nei panni di tutti, ho un ottimo rapporto con il commissario Figliuolo. E sono abituato a guardare avanti e non indietro. Però, a me continuano ad arrivare segnalazioni del fatto che sul mercato i vaccini ci siano: mi pare strano che in una situazione di penuria, ci sia chi può offrire vaccini. – ha continuato Zaia -. Mi pare anche strano che ci siano paesi che non lamentino questa situazione di scarsità, che in Europa dovrebbe essere di tutti. Chi lo sa? Forse i contratti europei li stiamo rispettando soltanto noi. Ma i risultati negativi li tocchiamo con mano tutti i giorni e questo non va bene”.
Bisogna “sapere che le vaccinazioni stabiliranno un nuovo ordine mondiale – è il ragionamento di Zaia- Piaccia o non piaccia, questa è la realtà: meglio cercare di attrezzarci. Soprattutto quando arriveremo alle riaperture, le responsabilità diventeranno di ciascuno di noi. Ma la guerra si vince soltanto se tutti comprendiamo la posta in gioco“.
Zaia: “Io attaccato sul passaporto vaccinale. Ora è realtà”
A proposito di riaperture conferma: “Da noi ci sono imprenditori che sarebbero pronti a cogliere una ripresa che già esiste. E lo si vede per esempio dal costo delle materie prime che sta schizzando verso l’alto. È la miglior prova che il mondo è ripartito. E quando ho parlato di passaporto vaccinale, sono stato attaccato duramente. Oggi, sta diventando una realtà, indifferente al fatto che a qualcuno non piaccia. Però, se servirà un passaporto vaccinale, bisognerà poterne garantire il rilascio. Dobbiamo uscire dalla logica del vaccino soltanto come salvavita e guardare in prospettiva, oltre l’aspetto sanitario”.
Zaia: “Ci mancano le munizioni: i vaccini”
Le vaccinazioni stabiliranno un nuovo ordine mondiale. Zaia spiega: «Guardi il presidente Biden: appena eletto, non ha parlato di scudi spaziali bensì ha detto che la priorità negli Usa sarebbe stata di cento milioni di vaccini nei primi cento giorni. Oggi, dobbiamo prendere atto che ci sono comunità nel mondo che saranno pronte prima di noi. In Gran Bretagna hanno già vaccinato oltre il 40% della popolazione, in Israele sono sostanzialmente tutti coperti… Noi, purtroppo, no». Quanto al Veneto, afferma: «Credo che siamo quelli che in Italia vaccinino di più. Con questa settimana finiamo gli ultraottantenni e siamo circa alla metà degli ultrasettantenni. Tra medici e ingegneri gestionali, abbiamo messo insieme una macchina capace di fare al minimo 30, 35 mila vaccinazioni al giorno e, tirata al massimo, può farne 80 mila. Potremmo vaccinare l’intera popolazione in un mese e mezzo, ma appunto ci mancano le munizioni. Cioé, i vaccini».
Un consiglio a Draghi: “Chiarire se esiste o no un mercato parallelo dei vaccini”
Ma il presidente del Consiglio che cosa dovrebbe fare? E’ la domanda: «Siccome questa è una corsa contro il tempo risponde al Corriere- bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo: inutile fare gli illuministi e dedicarsi alla revisione storica di quel che è successo: i tempi sono stretti e dobbiamo disporre dei vaccini. Se tra qualche mese, o anno, venissimo a sapere che qualche Paese i vaccini se li è procurati autonomamente, sarebbe la certificazione di essere stati, a esser buoni, distratti. Credo che abbiamo l’obbligo di chiarire se questo mercato parallelo esista o ci sia un mondo di millantatori. Dobbiamo capirlo».