5Stelle, Renzi: «Ci hanno messo 5 anni a capire che non si fa politica con il giustizialismo»
Il 5Stelle con la bava alla bocca, quelli dei processi in piazza, delle gogne mediatiche hanno fallito. E Matteo Renzi esulta per la rivincita sugli ex alleati. “Le scuse di Di Maio sono il sigillo finale sulla storia del Movimento Cinque Stelle. Sono loro che stanno implodendo, non noi. Sono loro che devono riflettere sul loro atteggiamento”. Così il leader di Italia Viva nella enews. Un attacco ad alzo zero contro il furore giustizialista dei grillini. Che li ha portati nel baratro. E, secondo Renzi, avrebbe fatto riemergere il candore infangato della sinistra.
Renzi: «Non è in ballo solo il cado dell’ex sindaco di Lodi»
“Non è in ballo solo la vicenda dell’ex sindaco di Lodi“, scrive Renzi guardando alla ‘svolta garantista’ del ministro degli Esteri. “In quel 2016, i Cinque Stelle (con una parte dei media compiacenti) attaccarono ad alzo zero il nostro governo. E la nostra esperienza politica per Lodi, per Tempa Rossa, per la Campania, per le banche. Fu il loro modo di creare il clima per vincere amministrative e referendum. Il sindaco Uggetti, ma anche i ministri Federica Guidi, Maria Elena Boschi, Claudio De Vincenti. Consiglieri regionali come Raffaella Paita e Stefano Graziano, accusato ingiustamente di connivenze camorristiche, furono massacrati dalla propaganda grillina”. Adesso il numero di uno di Italia Viva sembra chiedere un simbolico risarcimento.
Le scuse di Di Maio sono la pietra tombale dei 5Stelle
“Il fatto che, dopo cinque anni, Di Maio chieda scusa non ci restituirà il governo. E non ci risarcirà dal dolore che hanno dovuto subire soprattutto le nostre famiglie. Ma è l’ennesima conferma che il tempo è galantuomo. Ci hanno messo cinque anni per capire che non si fa politica con il giustizialismo”. Poi un augurio che è una “lezione” politica sulla bontà delle intuizioni del leader di Iv.
Non serbiamo rancore, ma il meglio deve ancora arrivare
“Spero che ci mettano meno per capire che aver aperto la crisi e sostituito Draghi con Conte non era il gesto irresponsabile di folli ma un atto d’amore per l’Italia”. Renzi incalza e difende a posteriori la sua ‘salvifica’ esperienza a Palazzo Chigi. E avverte di tenere tutto a mente. “Tra quattro o cinque anni ci aspettiamo qualche lettera di scusa su Open, scommettiamo? E, prima o poi, diranno che cambiare i poteri delle regioni non era una cattiva idea. Che il JobsAct ha prodotto un milione di posti di lavoro. Basta saper aspettare e conservare sempre un grande sorriso, amici”, continua Renzi. “Certo che noi accettiamo le scuse. Noi collezioniamo sogni, non rancori. E vedrete che il meglio deve ancora arrivare“.