Albertini pronto a sciogliere la riserva su Milano. E per l’annuncio sceglie una data simbolica
Gabriele Albertini domani scioglierà la riserva sulla sua candidatura a sindaco di Milano. A confermare le indiscrezioni già circolate ieri è stato lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera di oggi, nella quale ha anche spiegato il perché di questa scelta: «È l’anniversario del mio primo giuramento da sindaco davanti al prefetto. Correva l’anno 1997». Albertini ha comunque chiarito che «ho preso questo ultimo spazio di tempo per essere sicuro di aver messo insieme tutti gli elementi personali, politici, la scala di valori, quello che è il senso della vita, tutto».
La telefonata di Giorgia Meloni
Dal punto di vista politico la quadra è ormai trovata. Ieri Albertini ha ricevuto anche una telefonata di Giorgia Meloni. «Mi ha rassicurato che non c’era nulla contro di me. Io l’ho ringraziata. È stato un colloquio cordiale», ha riferito Albertini al Corriere della Sera, aggiungendo poi all’Adnkronos che da parte della leader di FdI ha ricevuto una «adesione convinta, generosa e anche coraggiosa». Oggi anche Matteo Salvini, a margine dell’udienza a Catania sul caso Gregoretti, ha ribadito che «sulla candidatura di Albertini a Milano siamo tutti d’accordo». «Siamo tutti d’accordo anche su Torino, Roma, Napoli, Trieste, Bologna», ha aggiunto il leader della Lega.
I dubbi di Albertini sulla candidatura a Milano
Dunque, quali dubbi restano? Albertini ha chiarito che si tratta di quelli di carattere personale. «È il quadro esterno che è cambiato, il quadro interno, descritto nella lettera per cui ho detto no alla candidatura, è rimasto lo stesso», ha detto, facendo riferimento alla lettera inviata a Libero qualche giorno fa, nella quale spiegava di voler rinunciare alla candidatura per «non infliggere un disagio» alla moglie. «Voglio essere sicuro – ha spiegato oggi al Corsera – che ci sia tutta la convinzione possibile e che tutto ciò che sarà deciso sarà deciso in armonia con mia moglie Giovanna. Forse c’è bisogno di qualche parola in più, di qualche sguardo in più». Per questo, pur non volendo «aggiungere altro perché sono questioni personali», Albertini ha chiarito che «qualunque sarà la decisione, sarà una decisione di coppia».
Risolto anche l’equivoco con Berlusconi
Nonostante le cautele, tutto insomma farebbe pensare a un sì. Ma alla domanda se la sua propensione sia più per il sì o per il no, Albertini ha risposto spiegando che «sono più per il no». «Ieri – ha ribadito – sono state rimosse delle situazioni esterne. Ma l’argomento di passare gli ultimi anni della vita insieme, in serenità e possibilmente in buona salute non è cambiato». Comunque, ha precisato Albertini nell’intervista col Corriere della Sera, «è un conforto sapere che la decisione ora è solo nostra, mentre prima c’erano delle questioni aperte che poi sono state chiarite come quelle frasi riportate su Berlusconi che avrebbe preferito Lupi (e che il Cav, ha chiarito ancora Albertini, «ha smentito nella maniera più categorica», ndr). Il miglior tempo in qualifica – ha quindi concluso l’ex sindaco ci Milano – resta quello del vecchio Albertini…».