Armenia, l’allarme di Fratelli d’Italia per lo sconfinamento dei militari azeri. “Il governo si faccia sentire”
Allarme per l’escalation di aggressioni dell’Azerbaigian ai danni dell’Armenia. Fratelli d’Italia lancia l’allarme per lo sconfinamento dei militari azeri. E chiede al governo Draghi e alla comunità internazionale di non voltarsi dall’altra parte. “Esprimiamo forte preoccupazione per le operazioni militari messe in atto dall’Azerbaigian. Nell’area di confine con l’Armenia. Che hanno portato allo sconfinamento per alcuni chilometri nella zona del Lago Sev”. È quanto dichiara in una nota il responsabile Esteri di Fratelli d’Italia e Capodelegazione al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza.
Armenia, FdI: fermare la provocazione dei militari azeri
“Si tratta di una provocazione che deve assolutamente rientrare. Con il ritiro immediato delle truppe azere, per evitare una nuova ulteriore escalation nell’area. Facciamo appello al governo e alla comunità internazionale affinché si faccia sentire per ripristinare l’ordine. Nel rispetto della piena sovranità e integrità territoriale della Repubblica di Armenia”.
Fidanza: il governo deve intervenire per ripristinare l’ordine
Fidanza si è molto occupato a Bruxelles della guerra in Nagorno-Karabakh. Denunciando l’appoggio della Turchia di Erdogan, con jihadisti della Siria, la campagna dell’Azerbaijan contro la popolazione cristiana armena. “Si deve arrivare al cessate il fuoco, alla fine dell’aggressione militare azera. Alla ripresa del processo di pace coordinato dal gruppo di Minsk”, è il parere dell’europarlamentare di Fratelli d’Italia. Per farlo bisogna ridimensionare il ruolo della Turchia. Che vuole fare di questa regione un altro tassello del suo progetto neo-ottomano. Che a farlo sia un paese Nato amareggia. Che sia un paese candidato alla pre-adesione all’Ue dovrebbe indurci a ritirare lo status di paese candidato alla Turchia”.