Buttafuoco: sulla cultura di destra Scanzi non ha tutti i torti. E smonta lo storico da salotto Barbero
Pietrangelo Buttafuoco a tutto campo in un’intervista al Giornale.it. Domanda delle domande: ha ragione o no Andrea Scanzi quando afferma che da 300 anni la destra non ha uno straccio di intellettuale? Se Andrea Scanzi può dire – afferma Buttafuoco – che non ci sono intellettuali di destra “spendibili” è perché esiste una “cappa” di conformismo che impedisce alle voci di destra di emergere, di farsi notare e apprezzare.
Buttafuoco: ecco perché Scanzi può dire quello che ha detto
“In punto di paradosso ha ragione Scanzi a dire che non c’è nessun intellettuale di destra perché nessuno che non sia di sinistra o mosca cocchiera del conformismo trova voce, visibilità e spazio nella vetrina delle idee: c’è mai una firma di destra sul Corriere della Sera, il pur giornale della borghesia italiana? Paolo Isotta subì di tutto a via Solferino e Montanelli dovette fondare proprio questo giornale dopo essere stato cacciato da via Solferino. Leo Longanesi non poté mai scrivere sul Corriere. Mai neppure uno libero come Massimo Fini“.
Buttafuoco: nel cucuzzaro di regime se sei di destra non emergi
Ma non c’è solo l’inaccessibilità delle grandi testate, anche nei talk show lo spazio è chiuso e sigillato. “Vedi mai un Marcello Veneziani – non dico da Lucia Annunziata, e in tutto il resto del cucuzzaro di regime – ma a Domenica In o perfino a Porta a Porta? – chiede Buttafuoco – Vedi mai ai festival del Cinema, alla Biennale o nei premi letterari un qualcuno un’anticchia fuori canone? Mai. È così da sempre: un riflesso condizionato di tutti, forse anche in noi due, scatena una soggezione immediata verso chiunque sia di sinistra“.
“Addosso a noi una potente cappa che premia la banalità”
La cupoletta mainstream si impone agli italiani che la accettano con rassegnazione. “Passano subito per intelligenti – sottolinea Buttafuoco – L’Italia è nelle mani di professoresse col cerchietto in smanie per la Divina Commedia recitata da Benigni. Cosa mai ci si può aspettare? La gente legge delle porcherie incredibili. E non nel senso della gustosa oscenità ma nel significato del più greve banalismo. È l’Italia in muta attesa di un qualsiasi virologo, altro che Cristina Campo. E sembra che sia così da trecento anni perché potente è la cappa addosso a tutti noi. Per questo Scanzi, nel suo paradosso, ci ha azzeccato”.
Buttafuoco contro Barbero: su Dante ha detto una blasfemia culturale
Buttafuoco demolisce poi lo storico Alessandro Barbero, l’erede di Piero Angela, il divulgatore ottimale della storia compressa nelle etichette e priva di guizzi creativi. Quel barbero che iscriverebbe Dante al partito radicale, roba da fare inorridire schiere di studiosi che sul Dante ghibellino hanno allenato per anni la mente. “In quella sorta di canasta tra amiche che è la trasmissione di Massimo Gramellini – dice Buttafuoco – ho sentito Alessandro Barbero dire che Dante oggi sarebbe iscritto al Partito radicale, strozzando l’aquila dell’Impero evidentemente, per non dire del Veltro ghibellino. Costretto allo sciopero della fame”.