Conte, Rousseau e il curatore speciale si litigano l’elenco degli iscritti. M5S: ci vediamo in Tribunale

18 Mag 2021 20:55 - di Roberto Frulli
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Finisce tristemente in Tribunale la lite condominiale fra M5S, Associazione Rousseau e curatore del Tribunale di Cagliari che si contendono la lista degli iscritti, attualmente in mano all’Associazione.

La telenovela che sta dilaniando i Cinque Stelle dunque arriva al capolinea – sarà il giudice a decidere se Casaleggio deve mollare l’elenco degli iscritti e, soprattutto, a chi deve mollarlo – ma c’è ancora spazio per lacrimevoli appelli ai sentimenti e minacce più o meno velate.

A metà di una mattinata convulsa e che prometteva politicamente grandine sotto il cielo pentastellato, era sembrato che l’Associazione Rosseau aprisse uno spiraglio: “L’Associazione Rousseau è a totale disposizione, come sempre, per risolvere i problemi e collaborerà con serietà per dare seguito a tutte le decisioni che saranno prese, ma che dovranno, come già detto e ribadito, garantire il rispetto della legge, della democrazia interna e di tutti gli iscritti“, affermava Enrica Sabatini, socia dell’Associazione Rousseau, tornando sul braccio di ferro con il M5S riguardo all’elenco degli iscritti.

Ma sul proprio sito l’Associazione spiega come “ogni iscritto può esercitare il diritto alla portabilità dei dati (ex art. 20 Gdpr) e richiedere il trasferimento ad altro Titolare, tra cui ad esempio Associazione Rousseau. Per poter esercitare tale diritto è possibile inviare una email a dpo@associazionerousseau.it e dpo@movimento5stelle.it con seguente oggetto ‘Trasferimento dati da MoVimento 5 Stelle a Rousseau‘ e richiedere che l’Associazione MoVimento 5 Stelle trasferisca ogni dato oggetto di trattamento effettuato attraverso la Piattaforma Rousseau ad Associazione Rousseau come nuovo titolare al Trattamento“. Un chiarimento che manda su tutte le furie quel che resta dell’M5S.

A metà pomeriggio M5S, galvanizzato dai pareri legali del sedicente avvocato del popolo “Giuseppi” Conte, M5S dà fuoco alle polveri con un furibondo post su Facebook.

“Oggi è successo un fatto gravissimo. Il Movimento 5 Stelle la scorsa settimana ha ordinato, in conformità a legge, all’Associazione Rousseau, responsabile del trattamento dei dati, di restituire al M5S i dati relativi agli iscritti del Movimento, diffidandola dal continuare ad utilizzarli, indicando il termine di 5 giorni per organizzarsi e provvedere alla restituzione”.

“Oggi, decorso tale termine e previa ulteriore comunicazione di conferma, i nostri esperti informatici e periti forensi si sono recati presso gli uffici dell’Associazione Rousseau per ricevere i dati in consegna – ricostruisce il post dei CinqueStelle. – Purtroppo, l’Associazione Rousseau, non ha provveduto alla consegna e ciò è oggettivamente grave e palesemente illegittimo”

“In tale modo l’Associazione Rousseau cerca di ostacolare e di rinviare, come già da tempo, la possibilità per gli iscritti del movimento di esercitare i propri diritti associativi e di esprimersi sul nuovo progetto politico”, attacca il M5S. Che aggiunge: “Chi ha rallentato questo processo si assumerà tutte le responsabilità nelle sedi giudiziali penali, civili e amministrative per il danno che sta causando al Movimento 5 Stelle“.

“È inaccettabile che un soggetto privato possa tentare di ostacolare l’attività di una forza politica del Parlamento e di governo, accampando pretestuose e incomprensibili motivazioni, anche di natura economica. – tuonano i Cinque Stelle sorvolando elegantemente sui debiti, centinaia di migliaia di euro, lasciati all’Associazione dai parlamentari grillini che non hanno pagato i servizi erogati dalla piattaforma informatica al partito. – I dati degli iscritti, nei prossimi giorni, torneranno nella disponibilità del Movimento 5 Stelle, questo è certo! – assicurano i grillini ai quali “Giuseppi” deve aver confidato qualche trucco da azzecagarbugli. – I dati degli iscritti sono essenziali per consentire l’esercizio della partecipazione e della democrazia diretta, che oggi è impedito da questo grave ostruzionismo“.
Se non è una minaccia di azioni legali ci assomiglia molto.

Poi il lacrimevole appello ai sentimenti: “Non comprendiamo come un compagno di viaggio con cui si è fatto un percorso insieme stia macchiando una così nobile storia con atti che la legge non ammette”.

“Ah, ah, ah – ridacchia un grillino di vecchia data leggendo il post – Nobile storia….”.

“Chiunque oggi ostacoli il processo di rinnovamento del Movimento Cinquestelle, fa il gioco di quei poteri, quelle lobby e quella vecchia politica che abbiamo sempre avversato”, s’infervora l’eurodeputato Dino Giarrusso.

“Come ha dichiarato Conte, Rousseau è obbligato per legge a consegnare i dati degli iscritti – scrive sui social il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia. – Questi continui atti per ostacolare il nuovo percorso del M5S stanno diventando stucchevoli. Dobbiamo occuparci di ripartenza economica e transizione ecologica, non di cavilli sui dati“.

“Imbarazzanti”, “delirante”, “propaganda senza capo né coda”, “qualcuno ha letto troppi libri di fantascienza”, dicono i parlamentari M5S bollando così il post pubblicato oggi dall’Associazione Rousseau.

“Possono impacchettare le menzogne con frasette e cercare di piegare la realtà ai loro interessi quanto vogliono, ma sempre menzogne restano”, afferma una fonte pentastellata.

Un collega commenta la frase del post in cui si dice che in molti avrebbero deciso recentemente di disiscriversi dal Movimento. “Ma fanno davvero ridere… io stesso ho evidenza di tanti attivisti che vogliono restare nel Movimento e che si sono disiscritti semplicemente perché volevano uscire da Rousseau e non averci più nulla a che fare. Così facendo però di fatto si disiscrivono dal Movimento e questo è un altro danno che Rousseau sta causando al Movimento e che andrà messo in conto”.

Nel divorzio strappalacrime fra Rousseau e M5S spunta anche il terzo incomodo. E’ l’avvocato Silvio Demurtas, indicato dal Tribunale di Cagliari come curatore speciale dei 5 Stelle. Che all’Adnkronos rivela:
“Ieri ho presentato al Tribunale di Cagliari un’istanza. Ho chiesto, in quanto curatore speciale investito della rappresentanza legale, che vengano consegnati a me gli elenchi degli iscritti M5S. O, in alternativa, che venga ordinato a chi detiene quegli elenchi di indire le elezioni per il Comitato direttivo“.

Nel frattempo il Movimento ha presentato, a sua volta, un’istanza per chiedere la revoca di Demurtas come curatore e il pieno riconoscimento del reggente Vito Crimi quale rappresentante legale dei pentastellati.

“E’ nella facoltà del M5S farlo, mica mi offendo – sfodera sicurezza Demurtas. – E’ un’ottima mossa ed è anche giustificata. Se ci pensiamo bene, la mia nomina non è mai andata contro il Movimento. Io, che sono un modestissimo avvocato sardo, per quanto curatore speciale, sono sulla stessa posizione di Crimi. Non siamo parti contrapposte dal punto di vista giuridico, tutt’altro”.

Se la ridono gli avvocati Lorenzo Borrè e Patrizio Rovelli, legali della consigliera regionale sarda del M5S Carla Cuccu, espulsa illegittimamente dal Movimento. Sono stati proprio loro, con un ricorso, a portare il Tribunale di Cagliari a nominare curatore speciale Demurtas mettendo in crisi il modello organizzativo interno pensato da Grillo.
“Paradigmatica è la richiesta di sostituire il Curatore speciale laddove si evoca un fantasmatico apporto di Silvio De Murtas alla stesura del ricorso per l’impugnazione del procedimento disciplinare, posto che nel redigerlo non ci siamo accorti che lo spirito del Curatore già aleggiava nei nostri studi per ispirarci. La domanda che ci poniamo è: ma il Comitato di Garanzia non avrebbe fatto prima e meglio a revocare l’espulsione anziché ficcarsi in un ginepraio giuridico pieno di insidie procedimentali (come il rigetto del reclamo attesta)?”, si chiedono ironicamente gli avvocati facendo imbestialire ancora di più il circo Barnum che sta appresso a Conte e Grillo.

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