Coprifuoco, ennesimo rinvio del governo: saltano la cabina di regia e i nervi dei ristoratori italiani
La cabina di regia su possibili nuove riaperture non si terrà questa settimana. A quanto apprende l‘Adnkronos, resta questa la linea di Palazzo Chigi, che conferma la tabella di marcia: in settimana via libera al dl sostegni bis -in Cdm tra giovedì e venerdì- con quaranta miliardi per rimettere in carreggiata i settori più falcidiati dalla crisi innescata dal Covid; poi la settimana prossima -in base a dati ‘consolidati’- una cabina di regia su possibili nuove aperture, che verranno dettate dai numeri.
Oggi, al termine della riunione a Palazzo Chigi sul dl sostegni bis, quando il premier Mario Draghi aveva già lasciato il vertice con i capi delegazione delle forze di maggioranza, era stato chiesto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, di convocare una nuova cabina di regia già venerdì, ma stavolta sul coprifuoco e sulle eventuali misure di allentamento sulla stretta, che passino da nuove aperture. Nulla di fatto, per ora.
Fratelli d’Italia, intanto, sfida la maggioranza e chiede di votare la sua mozione per la cancellazione del coprifuoco anche alla Lega, anche alla luce dell’ennesimo slittamento della “cabina”.
Domani, però, previsto un confronto tra i governatori e i ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari regionali Maristella Gelmini per valutare il rischio epidemiologico.
Coprifuoco, resta tutto come prima nonostante i dati migliorino
La rotta resta infatti quella ribadita dal premier Mario Draghi a Porto, a margine del summit europeo, ovvero riaperture nel segno della “ragionevolezza e della prudenza”, spiegano fonti vicine al presidente del Consiglio. Confermando che, nella riunione di oggi sul dl sostegni bis, la richiesta di un ‘tagliando’ su eventuali allentamenti delle misure anti-Covid già venerdì è stata sollevata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, quando Draghi avava già lasciato la riunione.
Ristoratori in pressing sul governo Draghi
Pressing delle imprese della ristorazione per far slittare il coprifuoco di un paio di ore, dalle 22 alle 24 o per eliminarlo del tutto. La partita in gioco è importante, quasi vitale, per ridare fiato ai pubblici esercizi, soprattutto ai ristoranti, che potrebbero incassare fino a 2-3 miliardi in più al mese.
Le stime parlano chiaro anche se i rappresentanti della categoria vanno ognuno per sé. Due ore di aperture serali valgono, in un mese, 2,5 miliardi di consumi recuperati secondo la Confesercenti. Mentre per Coldiretti il superamento del coprifuoco e la possibilità di apertura all’interno dei locali per il servizio al tavolo e al bancone di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi in tutta Italia, vale, in termini di fatturato, almeno 3,5 miliardi di euro al mese. Più cauta la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio che stima circa 10 milioni in più al giorno, quindi sui 300 milioni di euro aggiuntivi al mese.
Turismo in fibrillazione, tra proteste e incertezza
Ma anche il mondo del turismo è in grande fibrillazione contro il coprifuoco, un grande deterrente per far tornare gli stranieri in Italia e non solo. “Un’ora in più di coprifuoco fa la differenza in un sistema basato sulla competitività con altri Paesi” sottolinea Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi che si scaglia contro gli annunci: “Nel mondo del turismo i danni maggiori si fanno con gli annunci, basta un annuncio sbagliato o incauto per frenare centinaia di migliaia di persone e convincerle a scegliere un posto anziché un altro” ed il riferimento è all’annuncio del coprifuoco fino al 31 luglio.
Nei giorni scorsi anche la Fiavet, per bocca della sua presidente si era espressa decisamente contro questa misura “è odioso, va tolto quanto prima, i cittadini non comprendono, figuriamoci in una ambito turistico”. E per la revisione del coprifuoco è anche il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Vittorio Messina. “Servono coraggio e chiarezza bisogna rivedere immediatamente il coprifuoco – ha affermato Messina – le attività hanno bisogno di un cronoprogramma certo, conoscere subito le modalità con cui far ripartire il turismo nei prossimi mesi, diversamente non sarà possibile progettare il riavvio delle attività”.