Coprifuoco, Speranza non molla: insiste a non voler allentare le misure. Pregliasco gli dà ragione
Coprifuoco, Speranza non molla. E insiste a non voler allentare le misure. Il virologo Pregliasco sulla stessa linea, incalza: «È ancora necessario». Intanto, la curva dei contagi si abbassa. Il quadro epidemiologico migliora su scala nazionale. Ridimensionando il numero delle infezioni e dei decessi. Così come dei ricoveri nelle terapie intensive, tornate a livelli di guardia nella media. I report giornalieri registrano un calo progressivo delle infezioni, rispetto al quadro delle settimane scorse. E fanno tirare un sospiro di sollievo, attenuando la gravità della situazione sanitaria.
Coprifuoco, Speranza rigorista indefesso. Pregliasco pure
Eppure, a fronte di un sensibile miglioramento sul fronte dell’emergenzialità, il coro dei rigoristi – tra virologi, esperti di governo e addetti a lavori in genere – continua a invocare le restrizioni. E provvedimenti normativi che, nel timore di una risalita della curva dei contagi, tornino a limitare libertà individuali. A mettere in discussione un più completo ritorno alla normalità. Su tutti, allora, il ministro Speranza si conferma rigorista d’eccellenza. Il titolare del dicastero della Salute, infatti, già restio a concedere il suo assenso alle riaperture del 26 aprile, insiste a dichiararsi contrario ad un allentamento delle misure precauzionali. A partire proprio dal coprifuoco. Non sarà facile, dunque, ottenere da Speranza il via libero all’abbandono della restrizione oraria che, pure, sembrava imminente all’indomani delle ultime disposizioni di governo della fine di aprile.
Coprifuoco, il via libero rinviato?
Non sarà facile, dunque, ottenere da Speranza il via libero all’abbandono della restrizione oraria che, pure, sembrava imminente all’indomani delle ultime disposizioni di governo della fine di aprile. Un tema spinoso, quello del coprifuoco, che dal fronte ministeriale Speranza torna a ostacolare spingendo il piede sul freno, provando ad allungare di una settimana l’estensione della restrizione oraria. Tanto che, riporta oggi Il Giornale sul suo sito, «una rivisitazione del coprifuoco potrebbe non avvenire in settimana, come si vociferava ormai da giorni. Così il monitoraggio di venerdì rischia di non essere quello utile per spostare alle 23 o a mezzanotte l’orario in cui vietare gli spostamenti». Non a caso, nelle stesse ore anche Repubblica a riguardo, segnala l’eventuale di un possibile rinvio al monitoraggio del 21 maggio. Dead line fissata in calendario per stilare un primo, effettivo bilancio sulle riaperture di fine aprile.
La discussione del governo sull’allentamento delle restrizioni
E così, stando ai rumors in circolazione, che le dichiarazioni del ministro Speranza sembrano accreditare, nel caso passasse, la linea del rigore procrastinerebbe il coprifuoco. Da cui ci si potrebbe svincolare in parte, passando dalle 22 a mezzanotte, ma non prima del 24 maggio e non più dal 17. La maggioranza di governo, però, sembra spingere in direzione di un allentamento della morsa dei divieti. A partire proprio dal coprifuoco. Anche perché, come detto in apertura, i dati a disposizione dell’esecutivo lo consentirebbero. Anche grazie alla campagna vaccinale che sembra puntare anche più in alto. Con il generale Figliuolo che ha appena annunciato di voler arrivare entro giugno al “clou” di un milione di vaccinazioni al giorno.
Coprifuoco e riaperture, Speranza, Pregliasco e il governo: il dibattito in corso con le Regioni
Una tendenza alle riaperture su cui il governo sta discutendo con le Regioni. Nell’eventualità di anticipare lo stop di alcune restrizioni. Come quelle che consentirebbero a bar e ristoranti il servizio anche al chiuso. E, ancora, di fissare le prime date per tutti quei comparti produttivi rimasti ancora in sospeso. A questo scopo, infatti, nei prossimi giorni il premier Draghi dovrebbe riunire la cabina di regia e discutere appunto di eventuali allentamenti dei provvedimenti restrittivi. Coprifuoco compreso. Speranza permettendo…
Pregliasco sulla linea di Speranza: «Il coprifuoco è ancora necessario»
Nel dibattito sul coprifuoco in particolare – e sull’allentamento delle restrizioni in generale – è intervenuto allora, anche stamattina, il virologo Fabrizio Pregliasco. Il quale, dopo aver spiegato nella sua disamina come e perché l’addio alle mascherine all’aperto potrà essere possibile quando si raggiungerà la soglia dei 30 milioni di vaccinati, con assiomatica determinazione ha anche aggiunto altro su limite orario. E così, il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus, ha asserito: «Ogni contatto va considerato a rischio. Se ne limitiamo il numero, abbassiamo il rischio di contagi». E, in conclusione: «Il coprifuoco è ancora necessario».