Coprifuoco, Vaia (Spallanzani): non serve, non ha valore scientifico. Gli italiani meritano un premio
Coprifuoco, Vaia direttore sanitario dello Spallanzani lo dice forte e chiaro: il limite orario non serve, «non ha valore scientifico». Oltretutto, aggiunge, «gli italiani meritano un premio». E nel ribadire con le sue dichiarazioni la validità delle tesi portate avanti da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia su quella che è diventata davvero una questione spinosa, l’esperto lancia un appello ai giovani: attenti «agli assembramenti o si torna alla casella precedente, come nel gioco dell’oca».
Coprifuoco, Vaia (Spallanzani): non serve, non ha valore scientifico
Intervistato da Il Tempo e da Il Mattino Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ribadisce a chiare lettere che il coprifuoco, da un punto di vista della gestione sanitaria e dell’emergenza pandemica, come misura restrittiva non serve e non ha valore scientifico. «Gli italiani meritano un premio», sottolinea oltretutto. Anche se, a stretto giro, formula anche un accorato richiamo indirizzato ai ragazzi. E incentrato sul “rischio assembramenti”, che annullerebbe i risultati fin qui raggiunti contro la diffusione dell’epidemia.
Vaia, via il coprifuoco: fissarlo alle 23 o a mezzanotte non cambia nulla
Via il coprifuoco, allora. Si riparta da qui asserisce Vaia mettendo in discussione il parere del ministro Speranza. Del Cts e dei rigoristi di governo. E così, il direttore sanitario dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, in un’intervista a Il Tempo, spiega: «Il cosiddetto coprifuoco è un aspetto che non ha valore scientifico, ma semmai di deterrente, per ridurre la possibilità di contatti ed evitare assembramenti. Sul piano scientifico può essere fissato alle 11 di sera o a mezzanotte. Ma ma nulla cambia».
L’appello ai giovani: «No assembramenti o si torna indietro come al gioco dell’oca»
Tanto che, a stretto giro Vaia rilancia e dice: quanto a eliminarlo del tutto: «Dico di sì. Aggiungo che si può riaprire, ma che dobbiamo rispettare i protocolli. Sennò rischiamo di tornare indietro». E nel lanciare il suo appello ai giovani prosegue: «State attenti, rispettate le regole. Per evitare di consentire poi a tanti gufi e gufetti del virus di gridare “ve l’avevamo detto”».
Il vaccino e le terapie innovative stanno funzionando
Insomma, quello dell’emergenza sanitaria è sempre un fronte caldo e aperto. Tra le recriminazioni socio-sanitarie che investono la politica, allora, nelle ultime 2 settimane – rileva Vaia sulle colonne de Il Mattino – sull’epidemia di Covid-19 abbiamo avuto solo notizie confortanti: stanno scendendo sia l’indice di contagiosità sia i ricoveri. La mortalità è ancora alta, sebbene inizi a ridursi. È il segno che il vaccino e le terapie innovative stanno funzionando. La vaccinazione – incalza infatti Vaia – abbatte quasi completamente la mortalità e l’ospedalizzazione».
«Il ritardo del richiamo non pregiudica protezione e immunità»
Quanto alla decisione di posticipare la seconda dose del vaccino Pfizer a 42 giorni, quindi, Vaia asserisce: «Mi trova d’accordo. Sebbene auspico che questo accada per un tempo limitato. Abbiamo però elementi scientifici – conferma il direttore dello Spallanzani – per dire che questo ritardo non pregiudica in alcun modo la protezione e l’immunità. Considerato poi che già dopo la prima dose il corpo è protetto oltre l’80% dalla malattia».
Le perplessità di Vaia sullo stop europeo al rinnovo del contratto con AstraZeneca
Vaia esprime invece molte perplessità sullo stop europeo al rinnovo del contratto con AstraZeneca: «Francamente non capisco – dice al Tempo – come alcuni commissari europei possano non rinnovare contratti. E peraltro, quando si muove una iniziativa del genere, sarebbe opportuno spiegare ai cittadini il perché lo si fa. E non limitarsi semplicemente all’annuncio. Così – avverte e conclude l’esperto – si finisce per disorientare ancora di più i cittadini».