Covid, i morti scendono a 121. L’Aifa: «Restano incertezze su Astrazeneca per gli under 60»
Si confermano incoraggianti i dati sull’andamento della pandemia in Italia. I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono stati 3.937, i morti 121, che portano il totale da inizio emergenza a 125.622. Il tasso di positività è all’1,5% su 260.962 tamponi. Ieri i nuovi casi erano stati 3.224 e i morti 166, con un tasso di positività all’1,2% su 252.646 tamponi effettuati. Notizie confortanti arrivano, inoltre, dal fronte vaccini, con l’annuncio dell’arrivo di 8,5 milioni di dosi nei prossimi giorni. Restano, però, le «incertezze» intorno ad Astrazeneca negli under 60, come evidenziato dal documento del gruppo di esperti nominati dall’Aifa.
I ricoveri continuano a diminuire
Continuano a diminuire, poi, i ricoveri. I pazienti in terapia intensiva oggi sono 1.278, vale a dire 45 in meno rispetto a ieri. Nei reparti Covid ordinari vi sono invece 8.118 pazienti con sintomi, che corrispondo a 439 da ieri. I guariti nelle ultime 24 ore sono stati 11.930, che portano il totale da inizio pandemia a 3.816.176.
In arrivo 8,5 milioni di dosi di vaccino
La fornitura di vaccini attesa nei prossimi giorni a Pratica di Mare, per poi essere smistata alle Regioni, porterà il totale di dosi di maggio a 17 milioni. Sarà suddivisa, come di consueto, tra i quattro sieri esistenti: Pfizer, Moderna, Vaxzevria – meglio noto come Astrazeneca – e Johnson&Johnson. Su Astrazeneca, però, oggi l’Aifa ha confermato che «la sicurezza della somministrazione nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto, e sul quale vi sono margini di incertezza». Nonostante questo, riguardo alla seconda dose per gli under 60 vaccinati con AstraZeneca, il Gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi dell’Aifa, che ha redatto il documento di approfondimento sia su Astrazeneca sia su J&J, ritiene che «il completamento della schedula vaccinale rappresenti la strategia di contrasto alla diffusione del virus Sars-Cov-2 che garantisce il migliore livello di protezione».
Astrazeneca: le «incertezze» per gli under 60
Gli esperti hanno inoltre «fortemente sconsigliato» l’uso di farmaci antitrombotici, prima della somministrazione dei due vaccini e indicato come «non raccomandabile in alcun modo» la ricerca di fattori di rischio. Al momento, infatti, «la mancata definizione di un meccanismo fisiopatologico unitario alla base dei rari casi di trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico associata a vaccinazione da Vaxzevria, rende impossibile identificare dei fattori di rischio da cercare nella popolazione generale». Quanto ai farmaci antitrombotici, gli esperti hanno spiegato che «a fronte di un rischio di eventi avversi gravi, come un’emorragia maggiore, ben quantificabile e rilevante, e di un beneficio non dimostrato in termini di riduzione del rischio tromboembolico, comunque assai basso, la prescrizione a scopo preventivo di farmaci antitrombotici nei soggetti sottoposti a vaccinazione è fortemente sconsigliato. Resta inteso che tali farmaci potranno essere continuati nei pazienti già in trattamento».