Covid, lieve risalita di morti e contagi. I pediatri: «Pronti a vaccinare i ragazzi dai 12 ai 15 anni”
Risalgono leggermente i contagi da Covid. I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono stati 5.741 a fronte di 251.037 tamponi eseguiti. L’indice di positività sale così al 2,3%, mentre ieri era all’1,9% con 5.506 casi e 287.256 tamponi. I morti di questa giornata sono stati poi 164 anche in questo caso in salita rispetto ai 149 di ieri. Il totale delle vittime arriva così a 124.810 da inizio pandemia. Intanto, mentre secondo i dati diffusi da “Our World in Data” l’Italia è quarta per numero di vaccinati ogni 100 abitanti, si apre il dibattito su come e quando vaccinare i ragazzi nella fascia d’età che va dai 12 ai 15 anni, per la quale è atteso il via libera dell’Ema per il 28 maggio.
I ricoveri continuano a scendere
Sul fronte dell’andamento della pandemia, continua a scendere il numero dei ricoveri. In terapia intensiva oggi ci sono 1.544 persone, ovvero 99 in meno di ieri. I nuovi ingressi sono stati 69. I ricoveri nei reparti Covid ordinari scendono poi a 10.383: sono 635 in meno di ieri. Calano di 7.244 unità gli attualmente positivi, che si attestano a 299.486. I guariti nelle ultime 24 ore, infine, sono stati 12.816, che portano a 3.753.965 il totale da inizio pandemia.
L’Italia quarta al mondo per vaccini ogni 100 abitanti
Per quanto riguarda i vaccini la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo ha reso noto che sono oltre 29 milioni (29.035.337) le dosi di vaccino somministrate finora. Secondo l’osservatorio Our World in Data, l’Italia, con 47,73 dosi per 100 abitanti, si pone al quarto posto tra i 30 Paesi più grandi del mondo per numero di vaccini in base alla popolazione. Prima ci sono il Regno Unito con 85,23 dosi (dati del 18 maggio), gli Stati Uniti con 82,91 dosi e la Germania con 49,55 dosi (dati del 18 maggio). Secondo i dati, in Italia, al 19 maggio e con 28.859.336 dosi somministrate, sul totale della popolazione, il 32,94% ha ricevuto almeno una dose del vaccino, mentre il 15,28 è completamente immunizzato.
Si attende il via libera dell’Ema per i vaccini agli adolescenti
Nel frattempo, in attesa del via libera dell’Ema, che dovrebbe arrivare il 28 maggio, si fa più insistente il dibattito sul vaccino per gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni. Gli esperti sono d’accordo: bisogna lanciare la campagna anche per loro, e il prima possibile, in modo da trovarsi pronti per il prossimo anno scolastico. Per l’immunologo pediatrico del Bambino Gesù di Roma, Paolo Rossi, l’impresa di vaccinare i bambini prima del rientro in classe «è possibile». «I primi dati – ha chiarito – ci dicono che rispondono bene» al siero. Anche il farmacologo dell’Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, ha sottolineato che «è importante vaccinare i ragazzi anche prima della ripresa della scuola», mentre il docente di pediatria all’United Campus of Malta, Italo Farnetani, si potrebbero combinare le vaccinazioni estive con una campagna nelle scuole. «Se noi riuscissimo a vaccinare nelle scuole, si otterrebbe una risposta quasi totale», ha sottolineato.
I pediatri: «Pronti a vaccinare i ragazzi tra i 12 e i 15 anni»
I pediatri si dicono pronti e, attraverso il presidente della federazione medici pediatrici (Fimp), Paolo Biasci, si accingono a scrivere una lettera a Figliuolo e per conoscenza al ministro della Salute, Roberto Speranza. «Io dico al generale Figliuolo: abbiamo la disponibilità, l’esperienza, un rapporto fiduciario, uno studio attrezzato, ci mandi i vaccini e noi li facciamo», ha spiegato Biasci. Per il presidente dei pediatri la soluzione di vaccinare nelle scuole non è funzionale, a partire dal fatto che i genitori si ritroverebbero privi di un punto di riferimento medico a cui rivolgersi. Che invece potrebbe identificarsi naturalmente nei pediatri, tanto del Servizio sanitario nazionale quanto di libera scelta. Inoltre, per Biasci incaricando i pediatri, l’immunizzazione potrebbe essere fatta anche in tempi molto stretti, quantificati in meno di un mese.