Di Battista fa a pezzi i grillini al governo: “Draghi sta imponendo al M5s un’umiliazione dietro l’altra”

31 Mag 2021 18:10 - di Luisa Perri
di battista m5s

“Draghi, poco a poco, per demeriti dei partiti che lo sostengono, sta smantellando tutta l’architettura del governo Conte. Che poteva non piacere, ma doveva piacere al M5S essendo il governo da loro sostenuto”. Alessandro Di Battista spara a palle incatenate contro il M5s. L’ex pentastellato, in un video pubblicato sui suoi social, denuncia infatti la brutta fine del Movimento.

“Nel Movimento silenzio e depressione collettiva”

“Eppure – prosegue Di Battista – anche rispetto alle nomine noto silenzio e depressione collettiva. Le nomine nel nostro Paese valgono quanto le leggi. E’ stato fatto fuori Arcuri, sostituito dal generale Figliuolo. Arcuri poteva non piacere ma per chi ha sostenuto quella stagione si tratta di un’umiliazione. Tra l’altro giorni fa Figliuolo è stato pizzicato senza mascherina in un buffet al chiuso. Se questa cosa l’avesse fatta Arcuri, penso che in tanti avrebbero chiesto le sue dimissioni”.

Di Battista denuncia: “Draghi ha smantellato le nomine M5s”

“Una nomina che più mi fa riflettere – aggiunge – è quella di Dario Scannapieco alla guida di Cassa depositi e prestiti, dove c’era Fabrizio Palermo, un manager indicato nel 2018 dal M5S. E’ stato sostituito nel silenzio collettivo da questo Scannapieco che è uno dei ‘Draghi boys’. Venne scelto da Draghi nel ‘97 nel dipartimento del tesoro e lavorò nel settore partecipate e privatizzazioni. Nello Specifico, in quegli anni Autostrade per l’Italia venne privatizzata e date le concessioni alla famiglia Benetton”.

“Proprio in questi giorni, Cassa depositi e prestiti sta trattando con i Benetton l’acquisto delle concessioni d’acquisto di Autostrade per l’Italia. Se non erro proprio oggi Atlantia ha avuto un boom nel valore delle sue azioni. Alla luce di tutto questo, possiamo parlare del successo di un controllo dall’interno?”, conclude.

Il bluff del superministero grillino

“Altra nota dolente usata dai big del M5S per spingere gli iscritti a votare sì al governo Draghi. La creazione del superministero alla Transizione ecologica. Come lo aveva chiesto Grillo all’inizio, ovvero l’unione del ministero allo Sviluppo economico con il ministero dell’Ambiente non c’è. Quello della Transizione ecologica è una sorta di ministero dell’Ambiente un po’ rafforzato con a capo un uomo considerato del M5S ma che non è del M5S. Chi ha fatto le trattative, come le ha fatte? Si è fatto proprio abbindolare. Giovannini fu ministro del lavoro nel governo Letta nel 2013 per schiaffare il M5S all’opposizione. Ecco, Giovannini era ministro di quel governo e ora è considerato quasi da Draghi in quota M5S. Così come Cingolani che si smarca, dice di essere un tecnico e di non fare parte del Movimento”. Lo dice l’ex M5S Alessandro Di Battista in un video pubblicato sui suoi social.

“Scandaloso che con Cingolani si torni a parlare di nucleare”

“Quello che mi scandalizza – aggiunge – sono le posizioni di Cingolani: da quando c’è il ministero si è tornato a parlare di nucleare in barba al referendum popolare che due volte ha sancito il no. Da quando c’è il ministero per la Transizione ecologica si parla di trivelle, inceneritori, nucleare e ponte sullo stretto. Era questa la Transizione ecologica dopo 100 giorni che ci aspettavamo?”.

Di Battista anche contro il fondatore del M5s: “Ma Beppe che fa?”

“Quando Beppe diede il là all’ingresso nel governo, disse che Draghi doveva dare delle garanzie, che la Lega non ci sarebbe dovuta essere e che si sarebbe dovuto fare il superministero. Sul ministero abbiamo detto, Draghi non ha fatto garanzia e la Lega è al governo. Credo che in questi giorni di scuse, ammettere di aver sbagliato e iniziare a ragionare sull’uscita da questo governo devastante per il Paese e per il M5S dovrebbe essere un ragionamento che i dirigenti del M5S dovrebbero iniziare a fare”, conclude.

 

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