Ex Ilva, Vendola condannato a 3 anni e 6 mesi. Per i fratelli Riva condanne a 22 e 20 anni
L’ex presidente della Regione Puglia ed ex leader di Sel Nichi Vendola è stato condannato a 3 anni e sei mesi al termine del primo grado di giudizio del processo “Ambiente svenduto” sull’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, che vede imputate 44 persone fisiche e tre società, è iniziato oltre 5 anni fa e si è svolto attraverso 329 udienze. I giudici della Corte d’Assise di Taranto hanno poi comminato pene rispettivamente di 22 e 20 anni ai fratelli Arturo Fabio e Nicola Riva. In particolare, la Corte ha ritenuto Vendola colpevole di concussione in relazione ai presunti tentativi di ammorbidire i controlli sui livelli di inquinamento ambientale provocato dallo stabilimento siderurgico. I giudici, oltre alle condanne, hanno disposto la confisca dell’area a caldo degli impianti, già sequestrati con una ordinanza del gip nel luglio del 2012.
I fratelli Riva condannati a 22 e 20 anni
Per i fratelli Riva, figli dell’ex patron Emilio, scomparso nel 2014, la pubblica accusa aveva chiesto 28 anni per Fabio e 25 anni per Nicola. I Riva, insieme agli altri manager imputati, fra i quali pure si registrano pene molto rilevanti, rispondono a vario titolo di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, all’omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. I due fratelli, negli anni del presunto disastro ambientale oggetto del processo, hanno avuto compiti di responsabilità nella gestione e direzione del colosso siderugico.
La confisca di oltre 2 miliardi alle società
Inoltre i giudici nella sentenza hanno stabilito la confisca per equivalente del profitto illecito nei confronti delle tre società Ilva spa, Riva fire spa, oggi Partecipazioni industriali spa in liquidazione, e Riva forni elettrici per gli illeciti amministrativi per una somma di 2 miliardi e 100 milioni di euro in solido tra loro.
Vendola condannato per concussione sull’ex Ilva
Per Vendola l’accusa aveva chiesto la condanna a 5 anni di reclusione. Oltre all’ex presidente di Sel e governatore della Puglia, i giudici della Corte d’Assise hanno condannato anche l’ex presidente di centrosinistra della Provincia Gianni Florido e all’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva. La pena è di tre anni ciascuno. All’ex direttore dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato la Corte ha comminato una condanna di 2 anni, con pena sospesa. La richiesta per lui era stata di un anno. Era l’unico ad aver rinunciato alla prescrizione. Assolti l’ex assessore regionale Nicola Fratoianni, parlamentare di Sel, e l’attuale assessore regionale pugliese all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Assolto anche Bruno Ferrante, ex prefetto di Milano che ha ricoperto per poche settimane l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione dell’Ilva nel 2012 poco prima del sequestro dell’area a caldo e dei provvedimenti cautelari nei confronti della famiglia Riva.