“Fedez è il nulla”: il comunista Rizzo demolisce il Pd e l’idelogia gender: “Mai un caffè con questi qui”
Fedez è il nulla e il Pd è il suo profeta. Marco Rizzo, segretario del partito comunista, sempre fuori dal coro e allergico al mainstream dilagante, mena fendenti con la sua proverbiale schiettezza in un’intervista alla Verità oggi in edicola: contro il Pd a traino Fedez, contro il ddl Zan (“la sinistra confonde i diritti con i suoi desideri”); contro l’ideologia gender; contro il Pd che ha svenduto i diritti alla logica delle multinazionali. Inizia dal Ddl Zan. Come mai il Pd non vede altro orizzonte che questa legge con tutte le emergenze attuali e future che ci attendono? Il perché ha radici antiche, spiega Rizzo. «Se vogliamo dirla tutta, la mutazione genetica della sinistra italiana inizia negli anni Settanta, con l’avvento del femminismo e dell’ecologismo da salotto. Nel nome dei diritti civili hanno buttato a mare i diritti sociali: il lavoro, la casa, la salute, la scuola».
Rizzo: “Se il Pd è Fedez, sono fiero di essere loro nemico”
Le prove provate di questa “finta sinistra” sono diverse. Inizia dal Contertone del primo maggio.«Intanto cominciamo notando un fatto sconvolgente: in piazza San Giovanni c’era un palco del sindacato confederale sponsorizzato da Eni e Banca Intesa. Rendiamoci conto». E aggiunge: «Mio padre, operaio a Mirafiori, mi diceva: quando il padrone ti dà ragione, vuol dire che stai sbagliando qualcosa. (…).Dopo quello che ho visto, non venitemi a dire che la Cgil è di sinistra». Quanto al contenuto del monologo di Fedez Rizzo afferma: «Poteva dire che abbiamo perso un milione e mezzo di posti di lavoro: non l’ha detto. Poteva dire che ogni giorno ci sono tre infortuni mortali sul lavoro: non l’ha detto. Poteva dire che le multinazionali non pagano le tasse: non l’ha detto, forse perché è testimonial di Amazon». Rizzo va giù pesanrw, è uun fiume in piena.
Rizzo, contro l’utero in affitto
C’è poco da commentare, spiega Rizzo, che con candore ha affermato che non sapeva nemmeno chi fosse Fedez. E dunque si è preso la briga di andare a leggere i testi dei suoi brani, ricavandone un giudizio devastante: «La sera del primo maggio mi sono informato, sono andato a sentirmi il suo pensiero. Ebbene, è il nulla. Se Fedez è di sinistra, allora io non sarò mai più di sinistra. Chiamatemi comunista e basta. Con questa gente neanche un caffè. Anzi, sono fiero di essere loro nemico». Ma perché il Pd ne ha fatto un simbolo? Diagnosi: «L’ho detto e lo ripeto: la battaglia per i diritti civili è un’arma di distrazione di massa per coprire le nefandezze compiute sui diritti sociali. Il Pd si è ridotto ad essere una riedizione del partito radicale, che si batte per i diritti gay ma poi cancella l’articolo 18 e le conquiste dei lavoratori del dopoguerra». Smascherati.
DDl Zan: “Il Pd confonde: i desideri non sono diritti”
Contro il ddl Zan Rizzo è un rullo compressore: rischierebbe di essere “scomunicato” se il ddl Zan passasse. Risponde alla Verità: «Io mi sono sempre impegnato a combattere l’utero in affitto: una pratica nazista, degna del dottor Mengele. Mi hanno massacrato per questo, ma continuerò a rivendicare questa battaglia. La voglia di avere un figlio è un desiderio: e i desideri non sono diritti. Specialmente quando consistono nello strappare figli alle madri povere del terzo mondo, per essere venduti su un catalogo, come fossero una merce». «Se passa il ddl Zan potrei essere punito. È una legge costrittiva- aggiunge-. Io rivendico il mio diritto di esprimere un’opinione supportata da fatti. I signori della sinistra rivendicano dei desideri che finiscono per mercificare il corpo delle donne. E io dovrei essere punito al posto loro? Senza contare che in quel disegno di legge ci sono altre follie».
Rizzo: “Gender, ideologia pigata al consumo”
Quali? Numero uno: «La definizione del sesso. Mi sveglio una mattina e decido che sono una donna, e posso usufruire delle quote rosa? È il mondo al contrario. È un mondo in cui sul palco della festa dei lavoratori ci sono rapper miliardari che vendono lo smalto per unghie agli uomini. Basta, io di questo andazzo non ne posso più».E, infine, il suluro: «Le leggi contro l’omofobia ci sono già. Se vogliamo, possiamo modificare l’articolo 3 della Costituzione, aggiungendo che nessuno può essere discriminato per l’orientamento sessuale. Basta questo. Io sono contro ogni discriminazione: ma non voglio nemmeno essere “indirizzato” a darmi lo smalto sulle unghie». Una legnata in piena regola all’ «ideologia gender». Afferma Rizzo: «È un’ideologia piegata al consumo. Ci sono dati statistici oggettivi: due single presi separati consumano più di una coppia sotto lo stesso tetto».