Fuga da Grillo: mezzo M5S licenzia il suo leader. Feltri: “Il video sul figlio l’ha rovinato”

17 Mag 2021 8:24 - di Lucio Meo

“Povero Beppe Grillo, le sue cinque stelle si sono offuscate, ma questo è ancora niente…”, ironizza Vittorio Feltri, direttore editoriale di “Libero”, che commenta un sondaggio clamoroso pubblicato dal quotidiano, in base al quale un grillino su due vorrebbe che il suo fondatore lasciasse il Movimento.

Beppe Grillo licenziato dai suoi elettori

“La metà degli elettori 5 Stelle, il 50%, pensa che, proprio in conseguenza a quanto stia accadendo, il movimento debba definitivamente prendere le distanze dal fondatore. Sono i giovani, istruiti, del Sud; bacino importantissimo, per i voti a pentastellati. Tra i primi ad aver dato fiducia al partito; si ricordino gli ottimi risultati elettorali in Sicilia nel 2012. Ma forse è il Pd ad essere in una posizione ancor meno felice. Il partito è diviso sul proseguire nell’alleanza coi 5 Stelle, soprattutto per via della vicenda Grillo. In questo caso, chi è contrario è uno storico ed autorevole segmento del partito: donne, istruite, in età lavorativa, di sinistra, più che centrosinistra”, scrive “Libero” questa mattina.

L’analisi di Feltri: “Il video su Ciro Grillo ha fatto disastri”

Vittorio Feltri, che oggi accoglie a “Libero” il nuovo direttore, Alessandro Sallusti, analizza il tramonto del leader grillino in questi termini: “I partiti, quando non hanno niente di interessante da dire e soprattutto da fare, tramontano, specialmente di questi tempa cosa più grave è che l’anziano comico di talento paga un prezzo eccessivo per le vicende amare di Ciro, il suo erede ventenne, accusato di stupro e in procinto di essere processato per un reato grave ma non ancora accertato. Questa sporca storia, in pratica, è la dimostrazione che non sono le colpe dei padri a ricadere sui figli, piuttosto viceversa… Probabilmente il video che ha diffuso un mesetto fa, nel quale ha sfogato la sua rabbia per le disgrazie del suo ragazzone un po’ leggero, facendo un discorso che molta gente ha giudicato inopportuno. La televisione spesso ti lancia, però altrettanto spesso ti affossa, dipende dalla qualità delle tue esternazioni. Nel caso in questione Beppe ha sopravvalutato la propria
dialettica impegnandosi in una arringa apparsa alla massa poco convincente…”.

Il sesso nella politica di oggi

Feltri analizza anche una certa ipocrisia che caratterizza le discussioni sulle vicende sessuali in Italia e che sarebbero alla base del disastro mediatico di Beppe Grillo: “La materia sessuale d’altronde si presta ad alimentare equivoci consistenti: se un giovane è sospettato di aver violentato una fanciulla quasi tutti sono propensi a credere che ciò sia avvenuto davvero. È convinzione diffusa che il maschio sia sempre un porco mentre le femmine siano immancabilmente delle vittime. La cultura dominante è quindi incline a condannare a prescindere dalle prove l’uomo, le cui giustificazioni sono considerate assolutamente irrilevanti. D’altronde in questo nostro vituperato Paese se un giovanotto scopa una donzella è guardato male, trattasi di un maniaco meritevole di castigo, se invece ha un rapporto con un suo compagno scatta la difesa d’ufficio. Gli omosessuali sono sacri, vanno protetti, compresi, di più: elogiati…”, dice in riferimento, forse, alle polemiche sul Ddl Zan.

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