Gasparri fuori dal coro sui 120 anni della Laterza: «Non la celebro, la querelo per il libro sulle foibe»
Maurizio Gasparri non è disposto a passarci sopra e, in occasione dei 120 anni della Casa Editrice Laterza, spiega che i «gravi errori» che lo riguardano, contenuti nel libro E allora le foibe?, non gli consentono di unirsi al coro di celebrazioni per l’anniversario. «Molti scrivono articoli celebrativi dei 120 anni della Casa Editrice Laterza. Mi piacerebbe unirmi a questo coro. Purtroppo, però, recentemente – ha chiarito il senatore di Forza Italia – la casa editrice è venuta meno alle sue antiche e nobili tradizioni, pubblicando un libro sulle Foibe che mi attribuisce delle autentiche menzogne».
Gasparri: «Li aspetto in tribunale per il libro sulle Foibe»
Gasparri, quindi, ha spiegato di aver «querelato l’autore e gli editori che hanno talmente preso atto delle menzogne pubblicate che, in una successiva edizione, hanno tentato goffamente di correggere il tiro. Ma questa ammissione di colpa, con correzione successiva, li renderà ancora più evidentemente colpevoli davanti al tribunale dove li attendo».
Il contenzioso tra il senatore e l’autore del libro
«Una casa editrice che ha una storia così lunga – ha avvertito il senatore azzurro – dovrebbe evitare errori così gravi, attribuendo cose false ad un esponente politico con il solo scopo di alimentare, come fa questo libro recentemente pubblicato, campagne tese a ridimensionare la tragedia delle Foibe». Nel libro E allora le foibe?, l’autore Eric Gobetti, citava una presunta frase di Gasparri come esempio del fatto che la destra avrebbe nel tempo gonfiato ad arte i numeri della tragedia delle foibe, le cui vittime, secondo l’autore, si attesterebbero a poche migliaia. Da lì la decisione del senatore di querelare e, a quanto si evince dalle parole dello stesso Gasparri, della casa editrice di correggere successivamente il tiro.