Gigi Proietti, a Roma altre 600 bare in attesa. E Pigì Battista rivela: “Mia madre in deposito da 2 mesi”

27 Mag 2021 10:19 - di Luisa Perri
Gigi Proietti

I resti di Gigi Proietti, dopo 7 mesi, hanno trovato (forse) un posto al cimitero del Verano. Lo ha annunciato ieri Stefano Zaghis, amministratore unico dell’Ama, l’azienda municipalizzata dei rifiuti cui compete la gestione dei servizi cimiteriali. Ma il caso della bara del grande attore romano è solo la punta dell’iceberg dell’emergenza sepolture a Roma.

I giornali si interessano ai casi solo per i personaggi noti. Quindi se ne parla quando, ad esempio, un mese fa, Andrea Romano, deputato Pd, ha raccontato di avere atteso oltre due mesi per seppellire il proprio figlio. E proprio ieri anche il giornalista Pierluigi Battista ha denunciato su Twitter che “a due mesi dalla morte di mia madre l’urna con le sue ceneri giace in un deposito stracolmo senza possibilità di ritirarla o di darle sepoltura”.

Cimiteri romani a livello Calcutta: duemila salme in attesa

La situazione, al momento, è oltre la soglia critica. Nei cimiteri romani siamo ai livelli d’emergenza Calcutta. A oggi, 27 maggio, ci sarebbero oltre 600 urne “in attesa”. Ma la stima, secondo alcune associazioni di pompe funebri, sarebbe al ribasso e c’è chi calcola duemila famiglie romane in attesa di trovare un posto ai propri cari.

In questa vera e propria emergenza, il Comune di Roma della sempre più ineffabile Raggi, non ha niente di meglio da fare che parlare di fake news. L’amministratore di Ama ha infatti ingaggiato una polemica con Repubblica, definendo fake news le rivelazioni sui resti in attesa di Gigi Proietti. Addirittura ha lasciato intendere che tutto quel tempo sia trascorso inutilmente per responsabilità dei congiunti.

“Gigi Proietti e le fake news dell’Ama”

La risposta di Sergio Rizzo, su Repubblica non si è fatta attendere. “Anziché chiedere scusa a Gigi Proietti, ha invocato il perdono del maestro su Repubblica, da lui improvvidamente accusata di aver pubblicato una fake news. A Zaghis andrebbe innanzitutto ricordato che definire fake news una notizia inoppugnabile, perché il fatto che le ceneri di Proietti siano da sei mesi parcheggiate ad Amelia è fatto incontrovertibile, è essa stessa una fake news. La sua accusa la rispediamo dunque al mittente, e con gli interessi”. 

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