Il Fatto Quotidiano vomita odio su Sergio Ramelli. Meloni: «Vergognoso. Travaglio prenda le distanze»
Il titolo è già un’istigazione all’odio nel nome dell’antifascismo militante. Senza se e senza ma. Che non risparmia giovani vittime degli anni di piombo, massacrate a colpi di chiave inglese, come nel caso di Sergio Ramelli. Con l’unica colpa di essere anticomunista.
Il Fatto Quotidiano insulta la memoria di Ramelli
“Come si può inserire a scuola uno spazio per il fascio Ramelli?” È il titolo emblematico di un articolo grondante fango a firma Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano di Travaglio. Vietato commemorare l’assassinio di Ramelli a opera di un gruppo di ‘democratici’ militanti di Avanguardia Operaia. I ragazzi di destra uccisi dal piombo degli anni ’70, secondo il ‘blasonato’ giornalista, meritano l’oblio. Evidentemente dopo mezzo secolo qualcuno ha nostalgia del triste motto ‘uccidere un fascista non è reato’. Con una tesi a dir poco imbarazzante.
Era un fascio e non merita spazio nelle scuole
Che si respira sin dall’inizio del pezzo. Per ‘attualizzare’ la materia l’autore arriva a equiparare gli ex brigatisti arrestati in Francia pluriomicidi al giovane militante del Fronte della Gioventù. Il quale non può essere considerato un eroe ” perché – udite udite – in vita professava un’ideologia fascista che giustifica l’uccisione della libertà e dei diritti di ciascuno. Ha diritto, questo sì, alla giustizia che lui stesso non avrebbe concesso agli avversari, ma eroe, per favore, no”.
Parole che testimoniano anche la scarsa conoscenza dei fatti da parte di Barbacetto. Che evidentemente ignora, o finge, di ignorare l’immacolata biografia di Ramelli, il ‘ragazzo con il Ciao’. Un giovane di 19 anni, morto il 29 aprile di 46 anni fa, dopo una lunga agonia. Ad aggredirlo 47 giorni prima sotto casa un gruppo di militanti di Avanguardia operaia. Sergio fu preso di mira a scuola per aver scritto un tema contro le Brigate rosse. Nel quale si soffermava anche sull’indifferenza delle istituzioni per l’omicidio, proprio a opera delle Br, degli esponenti del Msi padovano Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci. Ecco la sua colpa. Aver ‘criticato’ i brigatisti rossi. Ecco la pericolosa ideologia fascista.
La proposta di FdI per ricordare lo studente di destra
L’attacco ad alzo zero alla memoria dello studente milanese di destra prende le mosse da una proposta del capogruppo di Fratelli d’Italia in regione Lombardia Franco Lucente. Quella di portare nelle scuole progetti e iniziative per la ricorrenza della morte di Ramelli e Pedenovi. “Perché purtroppo – spiega Lucente – ancora molti giovani non sono a conoscenza di quello che successe”. Un progetto discusso e approvato in Regione ormai due anni e mezzo fa. Sul quale il consigliere di FdI ha osato chiedere aggiornamenti con un’interrogazione. Una richiesta gravissima per il Fatto Quotidiano. Perché Ramelli era un fascio e in quanto tale non merita cittadinanza nel ricordo collettivo. Insomma, quasi quasi se l’è cercata. Infatti, scrive, gli aggressori ‘volevano solo dargli una lezione. E invece lo uccisero”. E poi perché alle commemorazioni per la sua morte qualcuno ha osato fare il saluto romano.
Meloni: editoriale vergognoso. Travaglio si scusi
Un linciaggio ‘vergognoso’ alla memoria. Che ha fatto infuriare Giorgia Meloni. Che in un post su Facebook chiede al direttore Travaglio di prendere le distanze dall’articolo. “In un vergognoso editoriale de Il Fatto Quotidiano viene infangata gratuitamente la memoria di Sergio Ramelli. Giovane studente di destra ucciso a colpi di chiave inglese dall’odio rosso durante gli anni ‘70. Mi chiedo – scrive la leader di Fratelli d’Italia – con quale dignità e coraggio si possano pensare. O scrivere frasi così misere e vergognose nei confronti di un giovane ammazzato. Spero che il direttore Travaglio prenda le distanze da tali indegne parole pubblicate sul suo giornale“.