Il manifesto no vax fa infuriare Bassetti: «Firmato anche da medici. Intervengano le istituzioni»
L’ennesima campagna no-vax manda su tutte le furie Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova si è imbattuto in un manifesto affisso sui muri della sua città che recita «Vaccino, se lo conosci lo eviti!» e ha affidato alla sua pagina Facebook lo sfogo contro le posizioni «totalmente anti scientifiche» e l’idea che «un’infarinatura scientifica raffazzonata sui vari siti Internet o sui blog possa sostituire un lungo, faticoso percorso di studio».
Bassetti contro il manifesto no vax
«Io trovo tutto questo gravissimo, mentre si sta svolgendo la più grossa campagna vaccinale della storia», ha scritto Bassetti, postando la foto del manifesto. «La cosa più grave – ha aggiunto – è che è firmato da un gruppo di persone che si definiscono “Comitato medici riuniti per la libertà e la salute”». «Vedere la firma su quel manifesto di alcuni medici, che sostengono posizioni totalmente anti-scientifiche, deve far riflettere tutti noi, ma soprattutto le istituzioni, che devono prendere posizioni chiare e nette contro costoro». Bassetti, quindi, ha sottolineato che «in questo foglio troviamo la sintesi di tutte le più grosse stupidaggini dette e circolate fino ad oggi sui vaccini per il Covid. Oltre ad altre affermazioni sull’inutilità delle mascherine. Date le evidenze scientifiche e mediche, nonché la convenienza sociale ed economica, sembra paradossale che la pratica vaccinale incontri ancora tante resistenze».
Impegnarsi contro la «pervasività della cultura no vax»
Per Bassetti, quindi, «vista la pervasività della cultura no-vax e i mezzi anche impropri attraverso cui essa si diffonde (come quello di appendere manifesti per strada) è necessario un forte impegno sul campo della classe medica. Non solo episodico, ma organico e capillare, per consolidare la cultura della eccezionale validità sanitaria dei vaccini». Il medico, dopo aver rilevato che nella società italiana, nonostante la qualità della scienza e della medicina nazionali, c’è una «consapevolezza scientifica minore di quella presente nel resto d’Europa», ha avvertito sul fatto che «solo con un maggior senso dell’appartenenza alla società civile potremmo migliorare anche l’adesione alla vaccinazione».
Il problema dello «sgretolamento delle basi culturali»
Il lavoro culturale e sociale che va fatto, però, è anche sul «principio dell’autorevolezza scientifica e professionale». Il suo «progressivo attenuarsi», ha scritto Bassetti, è «uno dei problemi che con allarmante urgenza stanno emergendo rispetto alla scienza, e in particolare alla medicina». «Il progressivo sgretolamento delle basi culturali, una volta fornite dalla scuola – ha chiarito il medico – spinge molti a ritenere che un’infarinatura scientifica raffazzonata sui vari siti Internet o sui blog possa sostituire un lungo, faticoso percorso di studio».
Bassetti: «In troppi pensano di poter dissertare su tutto»
«Troppe persone – ha sottolineato il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova – ormai ritengono di poter dissertare su tutto e di tutto, e che il loro parere valga quanto quello di provati esperti della materia. La nostra società si sta evolvendo verso un mondo in cui informazioni di incerta origine e attendibilità, reperibili in rete, sostituiscono le fonti scientifiche canoniche e le competenze professionali. Nel campo sanitario – ha concluso Bassetti – questo porta al diffondersi di una sconclusionata “automedicazione”, pronta a discutere, contraddire e sconfessare l’operato del medico».