Il potere grillino va in frantumi: Travaglio sbrocca. Minzolini: “Parla da solo e dà le testate al muro”
Il “ripulisti” di Draghi di quel che fu il potere grillino fa piangere Marco Travaglio. Silurato da un momento all’altro il capo del Dis, Vecchione, la mano lunga di Conte nell’intelligence. Tanto che quest’ ultimo non l’ha presa affatto bene: («questo è un atto di sfiducia nei miei confronti»); sta per sloggiare Mimmo Parisi, il profeta grillino del reddito di cittadinanza, dall’Anpal. Per non parlare della riforma della giustizia: le proposte della ministrea Cartabia sono un affronto alle posizioni giustizialiste dei Cinquestelle. Tutti gli opinionisti e gli osservatori commentano come, pezzo dopo pezzo, i poterino dei grillini stia andando in frantumi. Marco Travaglio – come lo descrive Minzolini – vedovo inconsolabile di quel che fu il Conte2- “sbatte la testa al muro”. L’editoriale sul Fatto testimonia questa difficoltà.
Il “potere” grillino va in frantumi e Travaglio è al delirio
Inizia con stizza: “I forzaleghisti fanno il bello e il cattivo tempo, ottenendo da Draghi quasi tutto quel che vogliono. Le teste di Arcuri, di Borrelli, di metà dei membri del Comitato tecnico-scientifico. Poi le riaperture premature il 26 aprile all’insaputa del nuovo Cts. E l’altroieri il licenziamento del capo del Dis, generale Vecchione. Pezzo per pezzo si sta smontando l’esperienza giallo-rosa, come se la maggioranza di Draghi potesse esistere senza M5S , Pd e Leu”. Ripiangere ancora Arcuri è folle. La “sostituzione” di Mr Invitalia con il Generale Figliuolo è l’unica cosa buona e giusta dell’attuale governo. Staremmo ancora qui a parlare delle Primule. Ma la cosa più sconcertante (e divertente) è che il direttore del Fatto non si renda conto che sta parlando di un M5s che non c’è più. E’ come giocare a carte col morto. Se ne dovrà fare una ragione. Il M5S è una galassia scomposta che sta cercando faticosamente di capire cosa sia e cosa sarà.
Per Travaglio le riapertire sono “premature”
Sconcerta poi la recriminazione sulle riaperture del 26 aprile: un ritorno – o quasi- a una parvenza di normalità, ossigeno per molti imprenditori, giudicato “prematuro”. E’ un insulto a intere categorie. Ecco, sappiamo che Travaglio non è dalla parte evidentemente di quegli italiani che anelano al ritorno a una vita purchessia. Ancora lacrime: “Appena nacque il governo Draghi, M5S , Pd e Leu annunciarono un intergruppo parlamentare per affrontare compatti la sfida ai neoalleati forzati di centro-destra (Lega, FI , Iv e altri centrini sfusi). Poi, siccome era un’ottima idea, la lasciarono cadere”. Ecco, di nuovo Travaglio fa riferimento al M5S come se fosse un unoco partito in grado di decidere una strategia. Non esiste più il M5s come lui lo ricorda e lo anela, figuriamoci se può consigliargli di fare un intergruppo. Travaglio non si rassegna. “La domanda è semplice: quousque tandem subiranno in silenzio? Che aspettano a coordinarsi in un intergruppo che restituisca loro un’influenza sul governo pari al peso parlamentare?”. Ma sarebbe come abbaiare alla luna.
“Tutti inutili idioti” (tranne il M5S)
Gli scotta tanto il caso 007: “Nessuno discute le capacità della nuova direttora Belloni: beatificata dai soffietti dei giornaloni come estranea alla politica; come se non navigasse alla Farnesina nel sistema dei partiti dalla notte dei tempi e l’avesse portata la cicogna. La verità la conoscono tutti: Vecchione ha l’unica colpa di essere stato nominato da Conte, dunque dava noia ai due Matteo“. E qui la butta, al solito, in caciara. Tutta colpa dei Matteo, del destino cinico e baro, di un grande complotto per depotenziare i grillini. Travaglio arriva a definire “vergogne” tali mosse e denuncia come un bimbo offeso il fatto che “Draghi ha glissato in Parlamento sul sottosegretario leghista al Mef Durigon. Che – accusa il giustizialista Travaglio – non dovrebbe restare al suo posto un minuto di più; dopo aver detto che l’ufficiale della Guardia di Finanza che indaga sulla Lega “l’abbiamo messo noi” (la Gdf dipende dal Mef).
“Resta da capire – conclude- quale sia la funzione di M5S , Pd e Leu, le tre forze maggioritarie che sostengono Draghi: a parte quella degli (in)utili idioti che tacciono e acconsentono, ingoiano e votano tutto”. Ecco quale sia la funzione del M5S non la sa neanche Crimi, figuriamoci. Sugli altri due partiti fa tutto lui: sono inutili, idioti e dicono sempre sì. In effetti per Travaglio è un momentaccio.