Israele si prepara a invadere Gaza per colpire la rete finanziaria di Hamas: già distrutte le banche
Israele si prepara a invadere Gaza per colpire al cuore la rete economico-finanziaria di Hamas.
I piani per una possibile invasione di terra della Striscia di Gaza verranno presentati oggi all’Idf, lo Stato Maggiore delle forze armate israeliane.
I piani, preparati dalla Divisione Gaza e dal Comando Sud dell’Idf, verranno poi presentati, riferisce il Times of Israel, al governo, al quale spetta la decisione finale.
Negli ultimi giorni l’Idf ha ammassato, al confine con la Striscia, ulteriori truppe di terra: militari della Brigata Paracadutisti, della Brigata di Fanteria Golani e della 7a Brigata Corazzata.
Nella notte il gabinetto di sicurezza presieduto dal premier Benjamin Netanyahu ha approvato l’estensione delle operazioni militari nella Striscia.
In particolare, ha riferito Channel 12, l’esercito intende colpire i “simboli del potere di Hamas“, in particolare le sue strutture finanziarie.
Secondo quanto riferito dai media israeliani, il premier Netanyahu ha escluso al momento un cessate il fuoco.
L’escalation, insomma, è a un passo.
“Ho 67 anni e ho vissuto diverse situazioni estreme: ma questa è una delle peggiori – ammette amaramente lo scrittore David Grossman in un’intervista a Repubblica. – Quella attuale, nella quale si fronteggiano cittadini arabi israeliani e cittadini ebrei israeliani, sottolinea Grossman, “è una situazione estremamente pericolosa: quando parliamo di arabi israeliani, parliamo di un quinto della popolazione israeliana. Persone che, sulla carta, hanno tutti i diritti, ma che nella realtà si vedono negate moltissime cose: basti pensare alla legge che dichiara Israele Stato nazione degli ebrei e che fa degli arabi quasi cittadini di serie B“.
Secondo il ministero della Sanità di Hamas, è di 83 persone, 17 dei quali bambini, il numero delle persone che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza a causa dei raid aerei israeliani mentre 388 persone sono rimaste ferite da lunedì.
L’Idf ha fatto sapere di aver colpito oltre 600 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’operazione militare di questa settimana e di aver ucciso, finora, un centinaio di militanti di Hamas.
Tra gli obiettivi colpiti, un tunnel che si trovava sotto una scuola, l’organizzazione di sicurezza interna del movimento islamico e diverse filiali della banca di Hamas nella Striscia.
Nella notte, poi, sostiene l’Idf, è stata colpita anche l’abitazione di Iyad Tayyeb, uno dei comandanti militari di Hamas.
Dall’inizio delle violenze di questa settimana sono stati lanciati contro Israele 1.160 i razzi, 240 dei quali sono finiti in mare o sulla Striscia di Gaza.
Le città israeliane al confine con la Striscia di Gaza sono finite nuovamente sotto attacco dei razzi di Hamas stamattina. Le sirene di allarme sono scattate a Sderot e nei kibbutz della zona così come, in precedenza, avevano suonato anche a Kerem Shalom e Ashkelon.
Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha deciso l’invio di dieci pattuglie della polizia di frontiera nelle città arabo-israeliane per cercare di riportare l’ordine dopo una notte di violenti scontri.
In una nota diffusa dal suo ufficio, Gantz fa sapere che non intende far sì che le Forze della difesa israeliana svolgano i compiti di polizia, ma forniranno assistenza e provvederanno alla “dotazione logistica”.
“Siamo in un momento di emergenza – ha ammesso Gantz -. In questo momento c’è bisogno di un massiccio rinforzo delle forze sul terreno, che saranno inviate immediatamente per imporre la legge e l’ordine“.
Violenti scontri si sono registrati a Lod, Acre, Gerusalemme, Haifa, Bat Yam, Tiberiade e in molte altre località, dove arabi e ebrei sono scesi in piazza per protestare contro il lancio di razzi da Gaza e la conseguente risposta israeliana.
Diverse le persone ferite, alcune delle quali in modo grave, mentre oltre 400 sono gli arresti effettuati, come riporta il Times of Israel.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta valutando l’ipotesi di schierare l’esercito per riportare l’ordine nelle città.
Uno degli episodi che ha provocato maggiori condanne si è registrato a Bat Yam, dove centinaia di estremisti ebrei sono stati ripresi in un video a compiere atti vandalici nei confronti di proprietà arabe e ad aggredire un autista arabo nella sua macchina, trascinandolo fuori dalla veicolo e picchiandolo.
Gli aggressori si sono giustificati all’emittente Kan dicendo che l’uomo aveva cercato di investirli. L’autista è stato ricoverato nell’ospedale di Ichilov e le sue condizioni sono state giudicate gravi, ma stabili.
Il Times of Israel riferisce che a Gerusalemme un arabo è stato accoltellato da ebrei e gravemente ferito al mercato di Mahane Yehuda.
Ebrei estremisti sono anche scesi per le strade di Tiberiade e Haifa alla ricerca di arabi da attaccare.
Ad Acri, invece, un ebreo è stato aggredito da rivoltosi arabi e colpito con pietre e sbarre di ferro. E’ ricoverato in condizioni critiche.
Manifestazioni di protesta di arabi si sono svolte a Gerusalemme, Lod, Haifa, Tamra e altrove.
Il Times of Israel definisce quindi deboli le misure adottate finora per placare i disordini, come il coprifuoco entrato in vigore a Lod dalle 20 alle 4, che non ha impedito le proteste e gli atti vandalici, oltre al ferimento di due persone con armi da fuoco.
L’emittente Channel 12 segnala che a Tamra un cittadino ebreo è stato accoltellato e aggredito da una folla di arabi.
A Haifa un arabo si è trovato in mezzo a una folla che cantava “Morte agli arabi” ed è stato colpito da pietre.
Decine di palestinesi sono rimasti feriti negli scontri avvenuti nella notte in Cisgiordania con l’esercito israeliano, secondo il ministero della Sanità palestinese a Ramallah.
A Gerusalemme sono state ricoverate in ospedale 51 persone, 20 a Hebron, sette a Nablus e cinque a Tul Karm. Uno dei feriti è in gravi condizioni.
Poco fa l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito un edificio nella Striscia di Gaza utilizzato da Hamas come sede dell’intelligence militare.
”I jet da combattimento e gli aerei dell’Idf hanno attaccato gli uffici dell’intelligence militare dell’organizzazione terroristica di Hamas a Rimal nella Striscia di Gaza”, ha fatto sapere, attraverso una nota, l’Idf aggiungendo che l’esercito israeliano continuerà ad attaccare obiettivi di Hamas nell’enclave palestinese.
Le autorità israeliane hanno annunciato che tutti i voli commerciali in arrivo all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv verranno deviati a sud, sull’aeroporto Ramon di Eilat, a causa del lancio di razzi da Gaza.
Le partenze dal Ben Gurion, invece, continueranno come previsto, al pari dei voli cargo.
La British Airways ha, invece, cancellato i voli per Tel Aviv. La compagnia britannica è solo l’ultima a decidere la sospensione dei voli verso Israele causa la situazione di instabilità. Anche Lufthansa e l’Austrian airlines hanno annunciato la sospensione fino a domani dei collegamenti aerei con Israele.
A metà mattinata Hamas ha lanciato una nuova raffica di razzi verso il sud di Israele.
Almeno otto razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa missilistica Iron Dome.
Le sirene sono suonate nelle località israeliane vicine alla linea di sbarramento con la Striscia di Gaza, tra cui Ashkelon, Zikim, Netiv HaAsara, Yad Mordechai, Netivot, Nahal Oz, Kfar Azza, Kfar Maimon, Kerem Shalom, Beit Hagadi, Shokeda, Zrua e Mabuim.
L’Idf ha riferito di avere colpito nuovamente una cellula di Hamas che stava lanciando missili guidati anti carro verso il territorio israeliano dal nord della Striscia di Gaza.
Le forse israeliane affermano di avere colpito la cellula di Hamas prima che i missili anti carro venissero lanciati.
Ieri, in seguito al lancio di un missile di questo tipo contro una jeep dell’esercito, sono morti un militare israeliano, il sergente 21enne Omer Tabib al cui funerale, questa mattina, nel cimitero militare di Elyakim, hanno partecipato centinaia di persone – altri due sono rimasti feriti ed è morto un civile israeliano.
Una delegazione della sicurezza egiziana è giunta a Tel Aviv questa mattina per mediare un cessate il fuoco, rivela l’emittente al-Arabiya, precisando che, secondo proprie fonti, Israele non è intenzionato a trattare una tregua prima di sabato.