La grandezza di Dante fa fuggire John Malkovich. “Rinuncio all’Inferno a teatro, è troppo difficile”
«Lo spettacolo penso sia fatto molto bene. Lavoro spesso con musicisti classici su questo tipo di pièce ibride, una sorta di teatro, opera, teatro da camera, mi piacciono. Ma dopo aver letto e studiato l’adattamento da Dante sono giunto alla conclusione, anche se so che Roberto Benigni lo ha portato con successo a teatro, che il linguaggio di Dante sia troppo denso e difficile per un orecchio moderno”. John Malkovich spiega a Repubblica il suo no a “Inferno“, spettacolo previsto a dicembre al milanese Teatro Arcimboldi con le musiche di Gabriel Prokofiev.
Dante a teatro a dicembre all’Arcimboldi di Milano
“Stavolta non ho trovato il modo di rendere quel linguaggio con chiarezza – dice Malkovich – regalando il giusto impatto emotivo. Soprattutto pensando allo spettacolo in inglese in Italia, sapendo che la comprensione sarebbe complicata, semplicemente perché non so nemmeno se il mio inglese sia all’altezza di un testo così denso. È un progetto fantastico, ma ho deciso di non realizzarlo perché non sono sicuro di come risulterebbe nel contesto teatrale”..ì “Ho fatto pièce con testi densi – aggiunge l’attore americano – penso a ‘Report on the blind’ da Ernesto Sabato. Stavolta ho pensato che non sono capace e non lo farò. È troppo difficile, senza elementi visivi, diciamo così”.
L’avvocato Traversi vuole rivedere la condanna del 1302
Sempre su Dante, alcuni giuristi stanno lavorando per rivedere la condanna che il Poeta ricevette nel 1302. Una sentenza di condanna “strumentale” e “infondata” per far fuori un avversario politico, che fu così costretto all’esilio da Firenze: fu Dante Alighieri nel 1302 una delle prime vittime illustre di quella che molti secoli dopo si sarebbe chiamata “malagiustizia”. E’ l’ipotesi illustrata dall’avvocato Alessandro Traversi, penalista principe del Foro di Firenze e professore di diritto processuale penale alla Scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università fiorentina, che si è fatto promotore di un convegno di studi giuridici che si è svolto oggi all’Educandato della Santissima Annunziata al Poggio Imperiale a Firenze, nell’ambito delle celebrazioni