La Nsa ha spiato per 2 anni i deputati europei intercettando i cavi sottomarini danesi

31 Mag 2021 10:31 - di Roberto Frulli

Per due anni, tra il 2012 e il 2014, la Nsa, la National Security Agency statunitense, (nella foto il quartiere generale a Fort Meade, Maryland) ha spiato alcuni parlamentari e funzionari tedeschi, francesi, norvegesi e svedesi intercettando i cavi sottomarini delle telecomunicazioni danesi.

E fra le persone che sarebbero state intercettate ci sarebbe anche la cancelliere tedesca Angela Merkel oltre a Frank-Walter Steinmeier e Peer Steinbruck.

La vicenda è stata svelata dalla tv pubblica danese Dr attraverso un’indagine a cui hanno avuto accesso anche ‘Le Monde‘, la ‘Suddeutsche Zeitung‘ e i canali tv tedeschi Ndr, Wdr, svedese Svt e norvegese Nrk.

Dr, secondo quanto riferisce il quotidiano francese, oltre a numerose fonti ha avuto accesso in particolare ad un rapporto confidenziale del 2015 del servizio dell’intelligence danese Fe, acronimo che sta per Forsvarets Efterretningstjeneste.

Secondo il rapporto del Servizio d’intelligence militare estero danese, scrive Le Monde, “la Nsa avrebbe sfruttato la sua partnership con il Danimarca per spiare i paesi alleati, rendendo Copenhagen complice, almeno per ingenuità, delle velleità di sorveglianza del suo partner”.

Interpellata, al momento la Nsa, secondo il quotidiano francese, “non ha fatto commenti”.

Non è la prima volta che la Nsa, una delle decine di Agenzie istituzionali d’intelligence di cui gli Usa dispongono, specializzata nell’attività di monitoraggio tecnologico, viene pizzicata a spiare l’Europa.

Nel 2013 esplose la vicenda Datagate. Anche in quel caso la Merkel finì nel mirino delle antenne dell’Nsa  ma era in ottima compagnia: assieme a lei, gli agenti statunitensi, attraverso un sofisticato programma di sorveglianza elettronica, avevano spiato  ben 35 leader mondiali, italiani compresi. All’epoca il presidente del Consiglio italiano era Enrico Letta. E il presidente Usa era il candido Barack Obama che cercò di mettere una pezza a colori sulla vicenda.

Una massiccia e intrusiva campagna di spionaggio che, una volta venuta alla luce, grazie alla spia della stessa Nsa, Edward Snowden, poi fuggito in Russia, aveva provocato un vero e proprio terremoto diplomatico.

Meno di un anno fa, nell’agosto del 2020, invece, i Servizi segreti danesi erano stati investiti da un pesante scandalo che aveva travolto il roccioso direttore esecutivo della Forsvarets Efterretningstjeneste, Lars Finden, temporaneamente sollevato dall’incarico, e altri due dipendenti dell’Agenzia, dopo che era emerso come gli 007 danesi avessero spiato, fra il 2014 e il 2020, diversi cittadini della Danimarca, cedendo poi le informazioni. E che avevano omesso di indagare, invece, sullo spionaggio all’interno delle forze armate danesi.

Finder, che nel passato ha diretto anche l’altro Servizio segreto, Pet, dal 2002 al 2007, era accusato anche di aver ingannato l’organizzazione istituzionale danese indipendente Tet, un Comitato di supervisione dell’operato degli 007 che vigila sull’operato dell’intelligence di Copenaghen.

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