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La penna Bic compie 70 anni: la inventò un barone ma introdusse la scrittura democratica

Cronaca - di Redazione - 24 Maggio 2021 - AGGIORNATO 24 Maggio 2021 alle 19:30

Quest’anno la mitica penna Bic compie settant’anni. Era infatti la fine del 1950, ci ricorda l’azienda, quando il barone Marcel Bich, torinese di nascita, lanciò Cristal, la prima penna a sfera utilizzabile nella vita di tutti i giorni a casa, a scuola o in ufficio.

La penna Bic e la scrittura democratica

Una esperienza di scrittura facile e democratica che, ci dice la Bic, cominciò dopo la seconda guerra mondiale nei sobborghi di Parigi, dove il barone cominciò a produrre pezzi di penne stilografiche. Le penne a sfera esistevano già, ma erano imprecise. Bich capì il potenziale di questo prodotto, ma furono necessari lunghi anni di intenso lavoro per arrivare a sviluppare la penna a sfera ideale. La sua occupazione principale era quella di commerciante e produttore di stilografiche e portamine meccanici. Bich acquistò una serie di macchinari di precisione da imprese svizzere allo scopo di fissare una microsfera di carburo ad un supporto di ottone il quale a sua volta era attaccato ad un corpo in plastica.

La Bic è ormai un oggetto di design

Oggi, a 70 anni dalla sua nascita, la bic è universalmente considerata anche un oggetto di design, tanto da essere attualmente esposta in musei prestigiosi come il Museum of Modern Art/Centre George Pompidou a Parigi e il Museum of Modern Art a New York (MoMA) e da essere fonte di ispirazione per artisti e designer che la reinventano trasformandola in creazioni originali, ci ricorda l’azienda. “Per 70 anni, la penna Cristal originale è stata parte fondante della nostra cultura e ha guadagnato fiducia in tutto il mondo grazie alla sua qualità e design puro e semplice”, ha detto in una nota Gonzalve Bich, Ceo di Bic.

Gli effetti della pandemia sull’azienda Bic

La pandemia di Covid-19 ha avuto i suoi effetti anche sulla Bic, azienda francese che produce materiale da cancelleria, penne a sfera, accendini, rasoi, e che è in cerca di nuove strade (si è lanciata nella scrittura digitale) dopo che l’anno scorso ha accusato un forte calo dei consumi nel mondo. L’anno scorso – secondo quanto scriveva Italia Oggi a febbraio – il fatturato è diminuito del 12,6%, attestandosi a 1,6 miliardi di euro. Il risultato netto è stato quasi dimezzato, a 937 milioni.

Le vendite di cancelleria le più colpite dalla crisi

Le vendite di cancelleria (35% del totale) sono state le più colpite (-23,2%) dal momento che hanno sofferto al chiusura delle scuole che ha incrementato l’apprendimento a distanza. Di positivo c’è stato l’incremento delle vendite online (+18%), principalmente attraverso partner come Amazon e Walmart, che rappresentano ormai il 7,3% della cifra d’affari di Bic. Il 2021 si annuncia ancora incerto. La direzione si augura un rimbalzo tra il 5% e il 7% dell’attività a tassi costanti.

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di Redazione - 24 Maggio 2021