L’affondo di Bianca Berlinguer contro la Rai: «Mi sono sentita isolata». Poi la stoccata alla sinistra
Duro affondo di Bianca Berlinguer. «In questo ultimo anno mi sono sentita molto isolata. Ho avuto come la sensazione di lavorare sempre da sola col mio gruppo. Come se questa trasmissione, Cartabianca, c’è, sì, ma è in un certo senso sopportata, non apprezzata. Mi sono mancati dei punti di riferimento aziendali che nel bene e nel male dentro la Rai ho sempre avuto». La conduttrice, ospite dell’ultima puntata del programma Belve, condotto da Francesca Fagnani su Rai Due non ha usato mezzi termini.
Bianca Berlinguer a Belve
Poi parla dell’allontanamento nei mesi scorsi di Mauro Corona da Cartabianca: «Ancora soffro per l’allontanamento di Mauro Corona, non me ne farò mai una ragione. Spero sempre di riaverlo con me. Ci sentiamo per telefono. Era tre anni che stava con me in un rapporto complicato, ma io sapevo che era così per questo funzionavamo in tv».
«La mia battaglia era televisiva»
E poi ancora: «La mia battaglia era televisiva perché con lui avevo costruito una parte importante della trasmissione. Mi ha ferito molto che non sia stata presa in nessuna in considerazione la mia opinione… quella è una decisione che è stata presa contro la mia volontà».
Le “sfuriate” di Mannoni
La Fagnani le ha chiesto delle sfuriate di Maurizio Mannoni per i ritardi al talk show. «Le sfuriate di Mannoni sono arrivate per due, tre, o quattro minuti di ritardo. Può capitare in un programma in diretta. L’ultima volta ha attaccato paragonando Valerio Rossi Albertini ad Art Attack ma ero stata autorizzata a sforare quei dieci minuti. Mai mi sarei permessa di arrivare. Eravamo partiti con venti minuti di ritardo perché c’era una tribuna parlamentare. La battuta non mi ha divertita per niente».
Bianca Berlinguer sulla politica
«Come capita spesso io dico dai nemici mi guardo io e dagli amici mi guardi Dio. Nella mia vita professionale spesso mi sono dovuta difendere da attacchi che arrivavano dalla sinistra». La conduttrice le chiede “quanto conta la politica in Rai?” «La politica in Rai conta molto, ha sempre contato molto, ha sempre cercato di interferire in qualche modo, ha avuto un peso nelle nomine importanti dei dirigenti. La politica conta troppo quando condiziona certe decisioni e certe nomine di responsabili non perché siano all’altezza del ruolo che vanno a ricoprire ma perché garantiscono fedeltà a quel partito di riferimento», ha spiegato Berlinguer. «Se ho subito censura? Più che tentativo di censura, tentativo di fare un certo tipo di servizi… Ma non credo che avvenga solo in Rai. Ma il libero arbitrio c’è…».
Cara Bianca, quando tuo padre, “gigante politico” faceva Comizi e si confrontava con Almirante, i nani di oggi: “Draghi, Di Maio, Letta, Salvini e tanti altri” politicamente non esistevano.
Oggi siamo nel partito unico e ancora peggio nel pensiero unico, dove il pensiero altrui potrebbe risvegliare assopiti ideali di: libertà, eguaglianza e fratellanza. Libertà Vera e non sottomessa a Dio: “Finanza” che decide cosa sia giusto per pochi. Mi aspetto di vederi esautorata, dalla Rai, utilizzando il solito sistema, scalamento mediatico ed eutanasia informativa.
Bianca, fai come Fazio che ha capito tutto e cavalcando le aspettative dei governanti Rai, longa mano della politica, incassa alla grande, escludendo personaggi non allineati al regime.
Buona fortuna.