L’oltraggio di Fedez al Parlamento: manda tre facce di pagliaccio alla Vigilanza Rai
Finisce nel più irrispettoso dei modi la vicenda del confronto tra Fedez e Vigilanza Rai. Il cantante, infatti, ha risposto alla richiesta della Commissione di inviare una memoria sui fatti del Concertone con una email che conteneva solo tre emoticon: quelle con la faccia da pagliaccio. L’email di Fedez è arrivata dopo che il presidente della Vigilanza, Alberto Barachini, aveva inviato una lettera nella quale spiegava per quale motivo, «tenuto conto del quadro normativo e regolamentare che disciplina l’attività e le competenze della Commissione», la richiesta di audizione del cantante non poteva essere accolta, mentre veniva ribadita quella di inviare la memoria.
Fedez manda le facce di pagliaccio alla Vigilanza Rai
Già ieri sera, in una storia di Instagram, Fedez aveva usato quella emoticon per commentare la risposta della Vigilanza. «Paura eh? Questi erano quelli del serve un contraddittorio», ha scritto Fedez, non capendo o fingendo di non capire le ragioni addotte dalla Bicamerale. Soprattutto, dando prova di mancare completamente di senso delle istituzioni. Nella lettera il presidente della Commissione spiegava a Fedez che «si è ritenuto di non poter accogliere la sua richiesta di audizione, tenuto conto del quadro normativo e regolamentare che disciplina l’attività e le competenze della Commissione, sede in cui non si svolgono audizioni di soggetti esterni all’azienda concessionaria del servizio pubblico in casi, come quello di specie, di supposte violazioni degli obblighi del contratto di servizio e conseguente responsabilità dell’Azienda».
La disponibilità della Commissione sulla memoria
Barachini, esponendo una decisione assunta «unanimamente» dai membri della Bicamerale, ha ricordato inoltre che, esistendo un contenzioso legale tra lui e la Rai, «l’audizione di una delle parti direttamente in causa in tale controversia legale si rivelerebbe ancora più inopportuna, oltre che non rispettosa nei confronti dell’autorità giudiziaria». La lettera, quindi, si concludeva ribadendo l’invito a inviare la memoria.
Mollicone: «Forse i tre pagliacci erano la sua firma»
«La Commissione parlamentare di Vigilanza ha rispettato Fedez, mentre lui non rispetta istituzioni. Sono amareggiato», è stato l’unico commento di Barachini. Il deputato di FdI, Federico Mollicone, invece, ha replicato con una battuta, sottolineando che «forse i tre pagliacci di Fedez non erano un oltraggio al Parlamento, ma la sua firma». Ma, al di là della battuta, Mollicone ha anche chiesto al presidente della commissione, Alberto Barachini, di «procedere con una censura ufficiale a un simile atteggiamento di mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento, in quanto la Vigilanza è una commissione bicamerale e rappresenta il Parlamento, e presenteremo degli atti relativi, perché questo è un oltraggio».
Fedeli: «Può dire quello che vuole, ma lo faccia con rispetto»
Ferma la risposta anche da parte del Pd. «Fedez è libero di esprimere il suo pensiero e la sua opinione, ma irridere e offendere un’istituzione è una mancanza di rispetto non tanto e non solo verso noi commissari e commissarie, ma verso le cittadine e i cittadini che le istituzioni rappresentano», ha commentato Valeria Fedeli. «Fedez – ha aggiunto la senatrice – si confronti nel merito senza denigrare i propri interlocutori. Se il signor Lucia, che aveva chiesto di essere audito in relazione al caso del Concertone del 1 maggio, non è d’accordo a inviare una memoria scritta come proposto dalla Vigilanza Rai, lo dica a parole e in modo civile, con rispetto ed educazione».
Capitanio: «Forse preferisce il fantasy alla verità»
È stato poi il leghista Massimiliano Capitanio a sottolineare che «semplicemente in Vigilanza abbiamo preso atto della sua mancata risposta alla lettera della Vigilanza con la quale gli si chiedeva una memoria sui fatti del Primo Maggio e dell’annunciata querela nei confronti della Rai che, evidentemente, presuppongono il suo ennesimo cambio di strategia». «Mi spiace che Fedez non capisca l’italiano o preferisca dedicarsi al genere fantasy piuttosto che raccontare la verità», ha commentato Capitanio, per il quale «forse non è raccontare la sua versione che gli sta a cuore».